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“Immigrazione e asilo, decreti sicurezza e Libia, mettici la firma!”: l’appello della campagna Io Accolgo

La campagna nazionale Io Accolgo lancia in queste ore a Roma un appello a Parlamento e Governo che sarà sostenuto da una raccolta di firme e da adesioni on line e su carta in tutto il Paese. L’obiettivo, riaprire il dibattito nella società e nelle aule parlamentari in particolare sui decreti “sicurezza” e sugli accordi con la Libia.

Trento 2019 (foto Io Accolgo)

 

«Noi cittadini e cittadine, organizzazioni della società civile, enti e sindacati chiediamo al Parlamento e al Governo di abrogare al più presto le disposizioni in materia di asilo, immigrazione e cittadinanza contenute nei cosiddetti decreti Sicurezza (d.l. n. 113/18 convertito con legge n. 132/18) e Sicurezza-bis (d.l. n. 53/19 convertito con legge n. 77/19) e di annullare gli accordi con la Libia, in quanto violano i principi affermati dalla nostra Costituzione e dalle Convenzioni internazionali, producono conseguenze negative sull’intera società italiana e ledono la nostra stessa umanità».

Al vertice di Malta ieri si è laboriosamente arrivati a «un accordo per un documento comune» per una redistribuzione “europea” dei migranti che attraversano il Mediterraneo centrale.

Ma alla società civile italiana, unita da giugno nella campagna Io Accolgo, questo non può bastare. E lo sta facendo sentire oggi a Roma, dove sta presentando un appello a Parlamento e Governo che sarà sostenuto da una raccolta di firme e adesioni on line e in tutto il Paese.

L’obiettivo è quello di riaprire il dibattito nella società e nelle aule parlamentari in particolare su quattro argomenti principali e su alcune altre questioni.

Per Io Accolgo è prima di tutto necessario «reintrodurre la protezione umanitaria» abolita dal decreto 113/18. Poi, «abrogare la norma sulla residenza dei richiedenti asilo», perché «in base a un’interpretazione restrittiva del decreto Sicurezza, nella maggior parte dei Comuni italiani i richiedenti asilo non vengono più iscritti all’anagrafe», ostacolando la loro inclusione e integrazione.

Ancora, Io Accolgo chiede di «ristabilire un sistema nazionale di accoglienza che promuova l’inclusione sociale di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale: infatti, dopo l’entrata in vigore del d.l. n. 113/18 i richiedenti asilo non possono più essere inseriti nel sistema di accoglienza gestito dai Comuni (l’ex SPRAR), ma possono essere accolti unicamente nei CAS, strutture prefettizie spesso di grandi dimensioni e prive di servizi fondamentali come i corsi di italiano, l’orientamento lavorativo e la mediazione interculturale. Di nuovo, «viene così ostacolata l’inclusione sociale delle persone accolte e la loro positiva interazione con i territori».

Poi (quarto punto) occorre «abrogare le norme riguardanti i divieti per le navi impegnate nei salvataggi» in mare. «In attuazione del d.l. n. 53/19 uomini, donne e bambini, già provati dalle violenze subite in Libia, sono stati trattenuti per settimane sulle navi soccorritrici, in condizioni inaccettabili – sottolinea la campagna Io Accolgo -. Inoltre, come affermato dallo stesso Presidente della Repubblica, le pesantissime sanzioni previste per le navi che violino il divieto d’ingresso in acque territoriali risultano
assolutamente sproporzionate».

«Auspichiamo infine che il Governo annulli immediatamente gli accordi con il Governo libico e che, fatti salvi gli interventi di natura umanitaria, non vengano rifinanziati quelli di supporto alle autorità libiche nella gestione e controllo dei flussi migratori».

Come, naturalmente, «è imprescindibile che l’Italia reclami con forza, in seno all’Unione europea, una revisione del Regolamento Dublino che preveda una equa ripartizione di responsabilità tra tutti i Paesi europei sulla base di criteri che tengano anche conto dei legami significativi dei richiedenti asilo, l’attivazione di una missione di ricerca e salvataggio europea in grado di fermare le morti in mare, con la cooperazione di tutti gli Stati membri, nonché il rilancio di una politica estera e di cooperazione allo sviluppo in grado di promuovere la pace e i diritti umani e ridurre le disuguaglianze nel mondo».

Allegato

L’appello di Io Accolgo (file .pdf)

 

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