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Nel mare i coccodrilli, ma sulla frontiera? Intervista a Fabio Geda

Nell’ultimo romanzo dell’autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli” debutta in letteratura un’ “agenzia per la gestione delle frontiere esterne” dell’Europa.

Fabio Geda.

Nell’ultimo romanzo di Fabio Geda, L’estate alla fine del secolo (Dalai editore 2011), un anziano ebreo nato nel 1938 e suo nipote, un preadolescente appassionato di fumetti, si incontrano per la prima volta dopo che una lunga serie di incomprensioni li ha tenuti distanti. Ma nell’intreccio di questo nuovo libro dell’autore di Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (Dalai 2010, oggi tradotto in 32 Paesi) non c’è solo un incontro fra generazioni e una rivisitazione della Shoà.

Fabio Geda, nell’Estate alla fine del secolo si cita anche un'”Agenzia per la gestione delle frontiere esterne”, alias Frontex: Zeno infatti, il nipote dell’anziano Simone Coifmann, disegna un fumetto dove c’è un supereroe che la contrasta. E’ il debutto dell’organismo di Varsavia in un’opera di narrativa…

Dalle pagine di L’estate alla fine del secolo: un “facsmile” del fumetto disegnato da Zeno.

«È una sorta di “link” con il mio libro precedente. Mi ero avvicinato al tema di Nel mare ci sono i coccodrilli molto a digiuno di informazioni specialistiche sui flussi migratori e sulle politiche di accoglienza e respingimento. Scrivendolo ho imparato molto, ma non potevo inserire queste conoscenze: il libro voleva dare voce all’emozione e, soprattutto, era la voce di Enaiatollah Akbari, un ragazzino migrante che ovviamente di quelle cose era all’oscuro. Però con l’Estate alla fine del secolo ho sentito di dover fare un collegamento: se nel romanzo si parla dei campi di concentramento ai quali è scampato Simone Coifmann, oggi interrogano le coscienze sia i Cie, cioè i centri di identificazione ed espulsione per migranti (sono poi così diversi, o almeno non rischiano di diventare molto simili nel prossimo futuro, se l’Europa proseguirà nelle sue politiche di chiusura, di “fortezza”?), sia Frontex, questo esercito europeo…».

Per la verità sarebbe un’«agenzia».

«Sì, un’agenzia. Che però di fatto è un piccolo esercito: dispone di navi, elicotteri e militari addestrati per “difendere” le nostre frontiere. Detto questo, nel mio romanzo con il collegamento non insisto. Però penso che i 20 mila morti nel Mediterraneo e sulle frontiere della nostra Europa siano una piccola Shoà».

Per l’esattezza, 18.244 fra migranti e potenziali richiedenti asilo morti in mare o su percorsi via terra: è il numero di vittime che il blog Fortress Europe ha censito dal 1988 alla metà di marzo 2012.

«Sono morti ingiustamente. Perché fuggivano da carestie, guerre, povertà, dittature e hanno perso la vita perché noi rendiamo difficile, o rifiutiamo, l’accoglienza».

È un fenomeno che deve essere governato, si dice.

«Sì, va governato, ma non possiamo limitarci a respingere chi chiede di entrare: ci sono i casi di accoglienza, una parte di migranti decidiamo di “tenerli”, però questa percentuale è minima. Ma se questo fenomeno non può essere governato accogliendoli, forse va governato intervenendo nei Paesi d’origine. E possibilmente senza andare a farci la guerra quando c’è un dittatore che ci sta antipatico».

A proposito di Nel mare ci sono i coccodrilli, che cosa fa Enaiat oggi?

«Ormai ha 22 anni, studia, si è diplomato nello scorso giugno come operatore sociale e si è iscritto a Scienze politiche, perché il suo grande sogno è poter tornare un giorno in Afghanistan e fare qualcosa per la ricostruzione del suo Paese. Forse potrà tornarci tra quattro, cinque anni, quando otterrà la cittadinanza italiana e così potrà partire per l’Afghanistan con maggiore sicurezza».

 

CHI E’ FABIO GEDA

Scrittore, è nato nel 1972 a Torino, dove vive. È stato scout e capo scout nell’Agesci e ha lavorato in una comunità per minori. Ha pubblicato i romanzi Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani (Instar Libri 2007, Feltrinelli 2009), L’esatta sequenza dei gesti (Instar Libri 2008), Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari (Dalai Editore 2010, tradotto in 32 Paesi) e il “monologo” La bellezza nonostante (Transeuropa 2011), dedicato al “fare scuola” nel carcere minorile. L’ultimo romanzo, L’estate alla fine del secolo (pp. 285, € 17,50), è uscito lo scorso autunno ancora una volta da Dalai. Il sito Internet personale è www.fabiogeda.it

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