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Dai tempi degli atti conclusivi della Seconda Guerra Mondiale, a oggi, la tipologia dei conflitti armati è cambiata in ogni angolo del pianeta. È soprattutto la loro natura che si è trasformata, rendendo i civili le principali vittime di questo nuovo tipo di guerre. Nel rapporto 2012 dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) si legge che, tra il 2001 e il 2010, ci sono stati 69 “conflitti armati”, 221 “conflitti non statali” e 127 “violenze unilaterali”.

Le guerre tra stati – come quelle tra India e Pakistan, o tra Stati Uniti e Iraq – sono sempre più rare mentre sono sempre più numerose le guerre interne per il controllo di un territorio o di uno stato: nei primi dieci anni del ventunesimo secolo, hanno rappresentato tra il 70 e l’80 per cento dei conflitti; alimentati, fra le altre cose, da un commercio di armi che non era mai stato così florido. Ai fornitori tradizionali (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Germania, Italia) se ne sono aggiunti dei nuovi, come la Cina e Israele.

Ad esempio per decenni i Paesi del Corno d’Africa – Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenia e Somalia – sono stati tormentati da forme di violenza organizzata ma mentre le guerre fra Paesi sono state 5 fra il 2001 e il 2010 ben 77 sono state le altre forme di conflitto a colpire sistematicamente questa regione africana. Un’altra novità è la tendenza, da parte dei paesi confinanti, al coinvolgimento militare in situazioni di conflitto nazionali: basti vedere l’atteggiamento di Etiopia e Kenia che hanno inviato truppe a sostegno del Governo federale di Transizione Somalo (TFG), contro al-Shabab, che a sua volta ha però ottenuto armi e addestramento dall’Eritrea.  

Si pubblica una mappa di Riccardo Pravettoni e Francesco Gastaldon sui conflitti africani, il continente maggiormente produttore di richiedenti asilo. Le fonti utilizzate per la realizzazione della mappa sono: Uppsala conflict data program/ucdp conflict encyclopedia, ucdp.uu.se/database, Uppsala university, 2013 ; Prio/Acled (Armed conflict location and events dataset), 2013.

 

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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