La regione Piemonte, capofila del progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”, erogherà da aprile a novembre 2017, tramite una rete di esperti, dei laboratori informativi sui diritti e sulle discriminazioni, rivolti ai cittadini e alle cittadine di Paesi terzi.
Il Progetto “Piemonte contro le discriminazioni”, di cui è titolare la Regione Piemonte in partenariato con IRES Piemonte, EnAIP Piemonte, Casa di Carità Arti e Mestieri e UISP Comitato di Torino, è finanziato dal Ministero dell’Interno con risorse del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI, 2014-2020) dell’Unione Europea. Il progetto ha come obiettivo generale la promozione della parità di trattamento e la prevenzione delle discriminazioni razziali nei confronti dei cittadini e delle cittadine dei Paesi Terzi.
I laboratori, che prenderanno il via da aprile 2017, sono stati prenotati dalle associazioni, gli enti, le scuole e le organizzazioni interessate per i propri e le proprie utenti, presso la sede da loro stessi indicata e dove una figura esperta e un facilitatore/mediatore si recheranno ad erogare l’attività.
Ciascun laboratorio avrà una durata complessiva di 3,5 ore, di cui due ore saranno di informazione da parte dell’esperto e un’ora e mezza di consulenza su casistiche portate dai/dalle partecipanti. I temi dei laboratori vanno dall’odio razziale alla tutela della maternità, dalla libertà religiosa ai contratti di lavoro (consulta qui la lista completa).
I laboratori sui diritti e sulle discriminazioni si inseriscono nel quadro più generale di attività di promozione dei diritti e lotta contro le discriminazioni portate avanti dalla Regione in collaborazione con soggetti pubblici e privati anche per dare concreta attuazione alla Legge Regionale 5/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”.
In Piemonte, la costituzione di una Rete regionale contro le discriminazioni, è avvenuta nel 2011. Fra i suoi compiti vi è quello di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e assistenza alle vittime nel territorio regionale. L’attivazione della Rete regionale piemontese si è inserita nel quadro della costruzione della Rete Nazionale Antidiscriminazioni promossa dall’UNAR.
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