L’Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo ha pubblicato oggi l’Asylum Report 2022. La percentuale ordinaria di riconoscimento dei richiedenti asilo non supera il 34-40%. Ma in pochi mesi di questo 2022 l’UE “allargata” ha saputo riconoscere 3,4 milioni di protezioni temporanee ai profughi della guerra in Ucraina.
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«La solidarietà è la pietra angolare del sistema comune di asilo europeo, ma la sua attuazione continua a essere sporadica. Tuttavia, come dimostra il progresso dell’Europa sul Piano in 10 punti di risposta alla crisi ucraina, quando è necessario si trova la volontà politica per creare uno spazio europeo di protezione in cui gli Stati membri si sostengono l’uno con l’altro».
Ormai lo riconosce anche l’EUAA, l’Agenzia dell’UE per l’asilo (l’ex EASO): c’è qualcosa che “non funziona”, che stride amaramente nelle politiche dei Paesi membri sul diritto alla protezione. Il richiamo dell’Agenzia arriva nel giorno in cui essa presenta l’Asylum Report 2022.
Nel 2021 gli Stati membri dell’UE “allargata” (cioé compresi Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) hanno ricevuto circa 648 mila domande di protezione internazionale (+ 33% rispetto al 2020), fra cui 551 mila richiedenti per la prima volta (+ 28%). “Solo” il 4% delle domande riguarda minori non accompagnati, 23.600 nell’anno; qui però l’aumento rispetto al 2020 è di due terzi.
La percentuale di riconoscimento dei richiedenti asilo esaminati nell’anno non ha superato il 40%, appena quattro su dieci (e scende al 34% se si considerano solo lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria).
In pochi mesi del 2022, invece, l’UE allargata ha riconosciuto oltre 3,4 milioni di protezioni temporanee ai profughi della guerra in Ucraina, anche se sono circa sei milioni quelli che hanno cercato scampo nel territorio dell’Unione.
Allegati
Asylum report 2022 dell’EUAA, la sintesi (file .pdf 914 kbyte)
Asylum report 2022 dell’EUAA, il documento completo (file .pdf 7 mbyte)
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