L’ordine delle cose – di Andrea Segre – Drammatico – Italia, Francia, Tunisia 2017 – 112′
Presentato alla 74a Mostra del cinema di Venezia, L’ordine delle cose di Andrea Segre è ancora oggi di struggente attualità.
Film sulla tratta di esseri umani, sulle dinamiche di sostegno reciproco tra Italia e Libia (soldi per la Libia e contenimento dell’immigrazione per l’UE), sulle dinamiche politiche, militari ed economiche sottese ai flussi migratori. Protagonista è Corrado un alto funzionario del Ministero degli Interni specializzato in missioni internazionali. Inviato in Libia deve convincere gli alti funzionari, i politici e i militari libici, a collaborare con il governo italiano per fermare il traffico di migranti e creare un hotspot per l’accoglienza dei migranti.
In onore al titolo, Corrado è un uomo con una vita perfettamente in ordine: sempre curato nell’aspetto, pacato nella gestione delle situazioni private e lavorative, assolutamente soddisfatto della propria carriera e della propria situazione coniugale e familiare. Una mente ordinata che si rispecchia in un mondo ordinato. E dove manca l’ordine Corrado agisce ripristinandolo, sia che si tratti di un tappeto si che si tratti di gestione dei flussi migratori.
L’ordine della cose si pone come l’altra faccia della medaglia rispetto a La prima neve, il precedente lungometraggio di Andrea Segre, in cui il regista veneto raccontava una storia di immigrazione dal punto di vista di un migrante. Ne L’ordine delle cose non cambia il tema ma cambia la prospettiva: quel che viene mostrato è l’altro lato, quello di chi i movimenti migratori li gestisce, li coordina e direziona, a (quasi) qualunque prezzo.
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