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l 2022 si apre con una novità sul fronte matrimonio per i titolari di protezione internazionale. I rifugiati presenti sul territorio italiano non dovranno più ottenere il nulla osta da parte dell’UNHCR ma basterà una dichiarazione sostitutiva.
Fino a poche settimane fa i tempi della burocrazia non lasciavano spazio a chi, rifugiato in Italia, volesse contrarre matrimonio. Per ottenere il nulla osta era necessario rivolgersi all’UNHCR, inviare quindi all’ufficio romano del Commissariato ONU una serie di documenti e attendere. Il tutto, ancora negli ultimi tempi, avveniva tramite posta corriere e a seconda delle situazioni da certificare poteva richiedere tempi più o meno lunghi.
Accogliamo quindi con gioia la circolare n. 1 del Ministero dell’Interno del 12 gennaio 2022 relativa al “Nulla osta per lo straniero rifugiato che intenda contrarre matrimonio in Italia”.
La Circolare ricorda che l’art. 116 del Codice civile prevede che i cittadini stranieri che intendano sposarsi sul territorio nazionale, debbano presentare all’ufficiale dello stato civile una dichiarazione resa dall’autorità competente del proprio Paese dalla quale risulti che nulla osta al matrimonio. E fino a qui nulla di nuovo ma visto che per i rifugiati questa funzione veniva svolta dall’Unhcr e, considerata l’evoluzione normativa e l’impossibilità da parte di Unhcr di entrare in possesso della documentazione necessaria per rilasciare tale attestazione, vi è stato un’adeguamento della procedura.
Sentito anche il parere dell’Avvocatura generale dello Stato, il Viminale informa che. per ottenere questo “nulla osta”, i rifugiati potranno fornire un certificato o altro atto idoneo ad attestare la libertà di stato, ovvero una dichiarazione sostitutiva ai sensi del Dpr. n. 445/2000.
In tal modo, Il Ministero dell’Interno garantisce le opportune tutele in favore del cittadino e della cittadina con status di rifugiato, assicurando inoltre la continuità della sua azione ed evitando il rischio di compiere discriminazioni.
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