Il titolo del Messaggio per la prossima “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato” viene declinato da papa Bergoglio in sette punti. «I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”»: quelli veri…
«Ecco perché “non si tratta solo di migranti”…: interessandoci di loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; prendendoci cura di loro, cresciamo tutti; ascoltando loro, diamo voce anche a quella parte di noi che forse teniamo nascosta perché oggi non è ben vista».
Il Messaggio di papa Francesco per la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019” diffuso ieri porta, come era ormai noto da mesi, il titolo Non si tratta solo di migranti.
Un insegnamento, un monito, un appello che nel Messaggio viene ora declinato in sette punti: Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure, …si tratta della carità, …si tratta della nostra umanità, …si tratta di non escludere nessuno, …si tratta di mettere gli ultimi al primo posto, …si tratta di tutta la persona, di tutte le persone, …si tratta di costruire la città di Dio e dell’uomo.
Dopo aver ricordato ancora i “quattro verbi” che per lui raccolgono la «sfida» delle migrazioni contemporanee (accogliere, proteggere, promuovere e integrare), papa Bergoglio riassume: «Dunque, non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio».
Parole da Oltretevere. Che ci ricordano come i «segni dei tempi», per fortuna, non siano quelli dei politici che (cronaca delle medesime ore) brandiscono e baciano crocifissi in conferenza stampa in nome delle «radici» d’Italia e d’Europa.
La “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019” sarà celebrata il prossimo 29 settembre.
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