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Il diritto all’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia

Il dl 113/2018 ha smontato nel giro di pochi mesi un sistema di accoglienza faticosamente costruito in vent’anni. Il depotenziamento dello sprar e cioè dell’accoglienza diffusa ha minato la qualità del sistema di accoglienza generale, senza contare la disgregazione dei servizi garantiti nei cas, ridotti a parcheggi umani. Un approfondimento dell’Avvocato Asgi Anna Brambilla delinea la situazione attuale e individua quali sono le sfide da portare avanti. 

Le modifiche introdotte dal dl. 113/2018 «smontano chirurgicamente l’architettura dell’accoglienza costruita faticosamente in vent’anni. […] L’impianto previsto nella nuova legge segna una battuta d’arresto in questo percorso (politico, istituzionale e normativo), impone un cambio di paradigma complessivo, in termini di regole e prospettive, in quanto da approccio che si basava su un sistema (unico) distinto per fasi di accoglienza si passa precipitosamente ad un sistema di accoglienza (binario) distinto in base allo status dei beneficiari».

L’approfondimento di Anna Brambilla, pubblicato sul sito dell’Asgi (clicca qui per la lettura integrale), fotografa il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia e si sofferma su ciò che sta accadendo oggi a chi fa domanda di asilo e detiene il diritto di rientrare nelle misure di accoglienza previste dalla legge.

Le criticità riscontrate sono molte; dal mancato accesso alle procedure di richiesta di asilo alle situazioni di inerzia della pubblica amministrazione fino ai casi di revoca delle misure di accoglienza e sono molte le strategie da mettere in campo per tentare di portare avanti una riflessione che trovi il suo fondamento nell’impianto normativo italiano ed europeo.

Purtroppo oggi, conclude l’avvocato Anna Brambilla, l’ordinamento nazionale italiano non sembra offrire alcuna tutela diretta ai richiedenti asilo che si trovano e si troveranno sempre di più a vivere in condizioni di accoglienza precarie, all’interno di strutture sempre più somiglianti a istituzioni totali e prive delle caratteristiche necessarie a garantire possibilità di inserimento e interazione con il territorio.

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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