“Integration between challanges and opportunities. A study on socio-economic conditions of refugees in Italy” è la ricerca, condotta da UNHCR in collaborazione con Lattanzio KIBS e FIERI, sulle sfide socio-economiche affrontate dai beneficiari di protezione internazionale e temporanea in Italia.
È il primo studio quantitativo sull’integrazione socioeconomica dei rifugiati in Italia e i risultati rivelano che il 43,5% dei rifugiati vive in povertà assoluta, il 67% sotto la soglia di povertà relativa e il 26% non può permettersi beni di prima necessità. La ricerca contribuisce a comprendere le principali criticità nell’integrazione e offre raccomandazioni per interventi strutturati con il coinvolgimento di istituzioni, società civile e settore privato.
La ricerca mira a fornire una comprensione approfondita delle sfide socio-economiche affrontate dai rifugiati e rifugiate, nonché dei fattori sistemici e strutturali che influenzano il loro percorso di integrazione. Combinando dati statistici e testimonianze dirette offre un quadro completo delle sfide che affrontano quotidianamente coloro che hanno ottenuto uno status di protezione internazionale. Lo studio parte da una metodologia che unisce questionari e gruppi di discussione, permettendo di raccogliere informazioni sia numeriche che esperienziali. Questo approccio ha consentito di comprendere meglio la complessità della vita dei rifugiati.
Il rapporto è stato pensato e strutturato per essere uno strumento utile per chi lavora nelle istituzioni, nel terzo settore e nel mondo dell’impresa, per migliorare i percorsi di integrazione dei titolari di protezione.
Tra i temi principali analizzati ci sono:
La povertà, misurata con tre indicatori: assoluta, relativa e grave deprivazione materiale e sociale;
Le strategie di sopravvivenza adottate dai rifugiati;
L’accesso alla casa, al lavoro e alla lingua italiana;
Le barriere sistemiche, i servizi poco accessibili e le discriminazioni che ostacolano il percorso di integrazione.
Il rapporto si chiude con una serie di proposte concrete rivolte a governi, enti locali, associazioni e imprese. Le raccomandazioni toccano aspetti chiave come la formazione linguistica, l’inserimento lavorativo, il supporto abitativo e l’inclusione sociale ed economica. Questo documento offre quindi una fotografia realistica ma anche propositiva: aiutando a capire e delineare i problemi indica le strade percorribili per costruire un’integrazione più efficace e sostenibile per tutti.
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