“Dublino II”, burden sharing, Eurodac e la polizia…
Un bilancio di fine anno con Cecilia Wikström, relatrice del Parlamento europeo per la “rifusione” del regolamento “Dublino II”.
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Un bilancio di fine anno con Cecilia Wikström, relatrice del Parlamento europeo per la “rifusione” del regolamento “Dublino II”.
“Dublino II”, qualcosa si muove. Niente di rivoluzionario o semplicemente di coraggioso. Ma dopo anni di denunce da parte di organismi internazionali e della società civile, nel processo di riforma del regolamento dell’Ue per la determinazione del Paese responsabile dell’esame di una richiesta d’asilo sembra essersi consolidato qualche principio non lontano dal buonsenso.
In tre anni i trasferimenti di richiedenti asilo in Italia a norma del regolamento “Dublino II” sono passati da 1.300 a oltre 2.700. Appena 113, invece, i trasferimenti dall’Italia agli altri Paesi aderenti al regolamento nel 2010.
Sei migranti dall’Afghanistan, dall’Iran e dall’Algeria sbarcano in Inghilterra e in Irlanda dopo essere entrati in Grecia e dopo essere stati arrestati in territorio ellenico. Le autorità inglesi e quelle irlandesi vorrebbero espellerli in Grecia. Ma i migranti hanno fatto ricorso, e la Corte di Giustizia dell’Ue ha dato loro ragione.
Pubblicato un aggiornamento dell’ECRE (European Council on Refugees and Exiles) sull’attuazione del regolamento Dublino III nel 2020. Al netto del rallentamento causato dalla pandemia, «il basso numero di trasferimenti, l’inosservanza delle disposizioni a favore dell’unità familiare e altre lacune operative continuano a mettere in discussione l’operatività dell’attuale “sistema Dublino”. E di ogni altro “nuovo” sistema […]
Secondo i primi dati per il 2019, che ormai coprono il periodo gennaio-giugno, l’attuazione del regolamento “Dublino III” continua a essere segnata da inefficienze e da un precario rispetto degli standard giuridici: lo certificano le nuove statistiche relative a vari Paesi europei pubblicate dall’AIDA, l’Asylum information database. La Germania ha indirizzato agli altri Paesi membri […]
Al netto della politica italiana dei “porti chiusi” alle ONG, la vergogna dei migranti cui viene negato lo sbarco nei porti europei si sarebbe potuta evitare se i governi dell’UE avessero accolto definitivamente la riforma del regolamento “Dublino III” che nel 2017 ha avuto il via libera dell’Europarlamento, ma rimane bloccata in sede di Consiglio […]
Più di 4.500 i trasferimenti eseguiti verso l’Italia nel 2016 per il regolamento Dublino, appena 53 quelli dall’Italia agli altri Paesi membri dell’UE.