Il 15 giugno 2009 nasce a Parigi Radio Erena, un’emittente libera che trasmette notizie, interviste e programmi in tigrino, la lingua parlata dalla maggioranza degli eritrei. Fondata da un rifugiato eritreo, Biniam Simon, ad agosto 2012 Asmara tenta di bloccare il segnale satellitare che ne permette la diffusione.
Nel settembre 2001 il governo eritreo ordina la chiusura di tutti i giornali indipendenti e procede a far arrestare decine di giornalisti. Da quell’anno la repressione governativa non si arresta mai tanto che nel 2006 si aggrava e per Biniam Simon, che si trova in Giappone per un corso di aggiornamento, l’unica scelta è di non rientrare più nel suo Paese, l’ultimo al mondo nella classifica redatta da Reporter Sans Frontier (Rsf) sulla libertà di stampa. Arriva in Francia e lì riesce a essere riconosciuto rifugiato e a ricevere il supporto da Rsf per fondare radio Erena, in lingua tigrina, diffusa dal satellite ArabSat e che si può ascoltare in tutto il corso d’Africa.
Radio Erena riceve l’assistenza tecnica da Radio France International e il municipio di Parigi le concede un bilocale a prezzo di favore. Al principio Biniam lavora solo, viene poi affiancato da un altro rifugiato giornalista, Ghirmai Bahta Amanuel, fuggito dall’Eritrea nel 2010 passando attraverso i campi profughi sudanesi. Insieme preparano un’ora di informazione, utilizzando anche notizie inviate da connazionali, e poi alternano musica e canzoni locali ad analisi e reportagi spesso realizzati da eritrei della dispora.
Aperta senza un grande clamore, Radio Erena è riuscita a diventare velocemente una radio di riferimento in tutto il corno d’Africa, soprattutto perché ha colmato il vuoto d’informazione libera imposto dal governo di Isaias Aferwerki. La particolarità di Radio Erena è quella di non essere affiliata né al governo né ai partiti di opposizione; Amanuel riassume così l’identità del loro lavoro radiofonico: “Abbiamo solo una parola d’ordine: giornalismo puro, nient’altro”.
Per tutti i leader del potere eritreo Biniam e Amanuel sono dei traditori perché hanno scelto di non schierarsi e di dare informazioni utili e pratiche, cioè di svolgere un vero e proprio servizio pubblico. Per esempio diffondendo notizie tenute meticolosamente nascoste da Asmara o spiegando i rischi possibili che i profughi eritrei correrebbero ad attraversare un paese come la Libia per raggiungere l’Europa.
Asmara non tollera più la piccola emittente con sede a Parigi infatti sta cercando – e riuscendo – di impedire la diffusione del segnale radio, in particolar modo dopo che Radio Erena ha trasmesso un’intervista con il ministro delle comunicazioni etiopico Bereket Simon, rappresentante di un Paese nemico dell’Eritrea. Il segnale è stato anche sospeso e la radio accusata di istigazione alla violenza ma i due giornalisti Biniam e Amanuel resistono e continuano a essere seguiti, basta guardare la loro pagina facebook.
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!