Quasi 9.700 i richiedenti asilo da gennaio a marzo (+9% rispetto allo stesso periodo del 2020) secondo i dati provvisori mensili del Dipartimento Libertà civili e immigrazione: 3.000 a gennaio, 3.100 a febbraio e 3.600 a marzo; 11.100, invece, quelli esaminati nel periodo.
Nel primo trimestre di quest’anno, secondo i primi dati per il 2021 resi disponibili dal dipartimento Libertà civili e immigrazione, le Commissioni territoriali hanno esaminato 11.105 richiedenti asilo.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la pandemia di COVID aveva appena iniziato a interessare il nostro Paese ed erano stati esaminati più di 17 mila richiedenti, il calo è di circa un terzo.
Da gennaio a marzo di quest’anno i dinieghi sono stati quasi due terzi del totale delle domande di protezione esaminate. A poco più di un richiedente su 10 è stato riconosciuto lo status di rifugiato, quasi a uno su cinque la protezione sussidiaria e quasi a 10 su 100 la protezione speciale (v. nella tabella qui sopra).
Almeno in questa prima parte dell’anno, gli esiti provvisori positivi (39% fra status di rifugiato e protezioni sussidiaria e speciale) sono superiori rispetto alla media del 2020 (24%).
Sempre nel trimestre e sempre secondo i primi dati provvisori, hanno chiesto asilo in Italia quasi 9.700 persone, rispetto alle 8.900 registrate nello stesso periodo dell’anno scorso (+ 9%): 3.026 a gennaio, 3.088 a febbraio e 3.574 a marzo.
I tre principali Paesi di fuga sono gli stessi del 2020: Pakistan, Nigeria e Bangladesh. Nell’ultimo mese i richiedenti che hanno lasciato la Nigeria hanno sopravanzato quelli pakistani, e questi a loro volta sono stati più numerosi di bangladesi, tunisini, maliani, marocchini, ivoriani, senegalesi, egiziani e somali.
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