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“Sbarchi” 2013: i numeri (e i silenzi) del Viminale

In occasione della recente audizione per la commissione Migrazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il Viminale ha completato con dati definitivi per il 2013 le cifre fornite dal ministro Alfano in conferenza stampa alla fine dell’anno.

I migranti e potenziali richiedenti asilo giunti sulle coste italiane nel 2013 sono stati 42.925 (+ 325% rispetto al 2012). Fra loro c’erano 3.818 minori non accompagnati.

La recente relazione del Viminale per la commissione Migrazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha completato con dati definitivi per il 2013 quelli forniti sugli “sbarchi” dal ministro Alfano in conferenza stampa verso la fine dell’anno.

In fuga soprattutto dalla Siria

Nella sola Sicilia, nel 2013 sono sbarcate o sono state trasbordate a terra dopo il soccorso in mare 37.900 persone (quasi nove decimi del totale), di cui 14.800 soltanto a Lampedusa. La principale nazione di partenza di barconi e battelli è la Libia, dove si sono imbarcati circa 27.300 migranti/richiedenti asilo, seguita dall’Egitto con 9.200 e dalla Turchia con 2.100.

Il principale Paese di provenienza è la Siria con 11.307 persone, «in aumento esponenziale rispetto all’anno precedente, quando i siriani sbarcati erano stati appena 582». Seguono l’Eritrea con 9.834 persone (dato di oltre quattro volte superiore al 2012), la Somalia con 9.263 e l’Egitto con 2.618.

«Dei 42.925 migranti affluiti sulle coste italiane nel 2013, quelli soccorsi in mare sono stati 37.258, di cui 6.127 in 47 operazioni effettuate nell’ambito [dell’operazione] Mare Nostrum».

Nel solo gennaio 2014, invece, i migranti/richiedenti asilo sbarcati sono stati 2.156 (erano stati poco più di 200 nel gennaio 2013).

Numeri perduti

La dettagliata relazione del Viminale, probabilmente non ritenendole di sua competenza, tralascia le cifre note sui migranti/profughi che hanno perso la vita fra il canale di Sicilia e lo Jonio durante il 2013: le 366 vittime accertate nel naufragio di Lampedusa del 3 ottobre, le 34 del naufragio nelle acque a Sud dell’isola l’11 ottobre, i 19 annegati a pochi metri dai litorali di Scicli (Rg) e Catania rispettivamente negli sbarchi del 30 settembre e dell’11 agosto, i 31 annegati a 30 miglia dalle coste libiche nel rovesciamento di un gommone il 28 luglio e la donna morta di parto su una barca poi arrivata a Roccella Jonica (Rc) alla metà di giugno, per un totale di 451 vittime.

 

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