Mentre gli “sbarchi” continuano, mettendo in evidenza squilibri nell’accoglienza fra le varie aree del Paese, il Consiglio pastorale della Valle d’Aosta ha chiesto «che anche la nostra valle provi a fare qualcosa di più». Qualche dato di confronto con la Sicilia.
«Chiediamo che anche la nostra valle provi a fare qualcosa di più». È l’appello lanciato in queste settimanane dal Consiglio pastorale della Diocesi di Aosta, riunitosi con il vescovo Franco Lovignana per discutere, fra gli altri argomenti, dell’accoglienza dei migranti in Italia e nella regione alpina.
«Qualora dovessero arrivare altri profughi ci impegniamo a cercare soluzioni per poter aumentare almeno di qualche unità lo sforzo che la Caritas diocesana sta già mettendo in campo», si è già impegnata per parte sua la Diocesi, che già collabora con la Regione per l’accoglienza di 20 persone.
Pochi giorni prima della riunione del Consiglio pastorale, il presidente della Regione Valle d’Aosta Augusto Rollandin aveva rifiutato verbalmente di accogliere l’ottantina di migranti e richiedenti asilo assegnati a ogni provincia del Paese dalla “circolare Morcone” del 4 maggio 2015.
A oggi la Valle d’Aosta, con la provincia di Bolzano l’area più ricca d’Italia, ospita appena 62 migranti e richiedenti asilo nelle strutture temporanee coordinate dalle Prefetture ed è l’unica regione del Paese in cui non sono stati attivati progetti Sprar.
All’altro capo della Penisola (e della situazione economica, e delle politiche d’accoglienza, per necessità o meno) si trova la Sicilia: secondo dati del Viminale aggiornati ai primi giorni di maggio, in seguito all'”emergenza Nordafrica” nel territorio della regione sono accolti in progetti Sprar quasi 4.500 richiedenti asilo/rifugiati, nei “grandi centri” (Cara, Cda Cpsa) oltre 6.300 e nelle strutture temporanee oltre 6.100.
Dei rapporti numerici fra le persone accolte e la popolazione residente in varie regioni, Vie di fuga si è già occupato in una notizia recente (clicca qui).
Collegamento
“Accogliere chi cerca la vita” (Diocesi di Aosta, maggio 2015)
Leggi anche su Vie di fuga
Sbarchi: tre su quattro avvengono in Sicilia
La circolare del Dipartimento immigrazione del 4 maggio 2015
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!