Emilia Gemmiti neolaureata all’Università degli Studi di Torino ha concluso il suo iter di studi in Antropologia Sociale con una tesi avente il titolo Storie e narrazioni di richiedenti asilo a Torino. Oservazioni etnografiche e analisi antropologiche. Una tesi nata da un’esperienza di tirocinio e di volontariato presso lo sportello torinese per richiedenti asilo di aiuto elaborazione storie personali “Punto di domande”. Un’esperienza durata più di un anno che è diventata luogo di osservazione, di analisi e quindi di ricerca.
Come un richiedente asilo racconta la propria storia di fuga? E come viene recepito il racconto, soprattutto in sede di Commissione Territoriale? Quali divari si aprano fra le diverse narrazioni (dagli operatori dell’accoglienza, dai membri delle CT, dagli avvocati e così via) che vengono chieste ai richiedenti asilo? Sono molti gli spunti di riflessione che la tesi di Emilia Gemmiti apre in un tentativo di approfondimento, mai banale, dove la stessa autrice e neoantropologa si mette in gioco, perchè partecipe in prima persona al lavoro di ascolto e di stesura delle narrazioni dei richiedenti asilo in preparazione dell’audizione con la Commissione Territoriale.
Raccontare e raccontarsi. La fatica di una narrazione intima
La tesi si struttura su quattro capitoli. Il primo e il secondo tracciano le linee generali sulla storia dell’asilo politico, le sue leggi e le sue cifre sia a livello mondiale che nazionale. A partire dal terzo capitolo si “entra nel vivo” della questione legata alle narrazioni, intese come modalità di organizzare l’esperienza conferendole un significato. La dott.ssa Gemmiti ha analizzato come all’interno dello sportello “Punto di Domande” vengono create delle storie di vita che sono il frutto di una co-costruzione a cui partecipano sia la persona che le ha vissute sia le operatrici, che attraverso un opera di “regia” non solo le traducono in italiano, ma gli conferiscono anche una forma e una sequenzialità che si adatta maggiormente alle aspettative della Commissione che dovrà valutarle.
Il quarto capitolo si concentra invece sulla Commissione Territoriale che decide della legittimità o meno della domanda di protezione e che valuta la credibilità della sua storia nell’arco di un’audizione che dura normalmente poche decine di minuti.
Un sistema di aspettative
Da questo lavoro di ricerca si è reso evidente che la relazione richiedente asilo/membro della Commissione Territoriale è fortemente marcata da relazioni di potere, che si accentuano ancora di più se il richiedente asilo non si è rivolto ad associazioni o a servizi in grado di fornirgli gli strumenti per capire come avviene il colloquio. Solo conoscendo ciò che viene richiesto dalla procedura infatti, la persona può mettere in gioco strategie e cercare di adattare la propria verità per incontrare le aspettative del Commissario.
Per scaricare la tesi di Emilia Gemmiti
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