È on line il report di sintesi dei lavori di gruppo della summer school 2016 della rete nazionale Europasilo su “L’accoglienza che fa comunità”: i punti deboli del “sistema”, il potenziale di progettualità sociale, esperienze e proposte.
“L’accoglienza che fa comunità”, andata e… ritorno: la rete nazionale Europasilo ha pubblicato una sintesi dei lavori della sua ultima summer school, con particolare attenzione ai lavori di gruppo.
Questo percorso formativo e di scambio tra operatori dei progetti SPRAR, che si è svolto a Brescia dall’8 al 10 settembre 2016, da una parte si è focalizzato sui punti deboli del “sistema” d’asilo italiano, guardando in particolare alla frammentazione dei suoi sotto-sistemi e alle carenze nelle politiche abitative e del lavoro, riconoscendo che esiste una diffusa sensazione, tra gli operatori impegnati nei progetti, di lavorare in un meccanismo che produce nuove marginalità anche a causa della grande crisi economica e di valori che impoverisce il welfare.
D’altra parte, il seminario ha voluto sondare il potenziale di progettualità sociale degli attori dell’accoglienza, in primis i rifugiati, per un welfare di comunità che non sia solo per alcuni individui, ma per il benessere globale del territorio.
In Italia, in Europa…
La prima sessione della tre giorni (che è stata organizzata in collaborazione con il Servizio centrale dello SPRAR) si è svolta in modalità “frontale” con esperti e rappresentanti del sistema di asilo italiano e di quello di altri Stati membri.
In particolare sono intervenuti – coordinati e introdotti da Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’ASGI e coordinatore di Europasilo – Marco Fenaroli, assessore alla Partecipazione del Comune di Brescia, Carmen Cosentino del dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale SPRAR, Giuseppe Guerini della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, Federica Toso dell’associazione Asilo in Europa, Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes, Giuseppe De Mola di Medici Senza Frontiere ed Enrico Di Pasquale della Fondazione Moressa.
… e nei nostri progetti
Poi la summer school ha assunto un carattere operativo, con l’assegnazione dei partecipanti a tre gruppi di lavoro, facilitati da formatori di Europasilo provenienti dalle progettazioni SPRAR di differenti regioni italiane e da formatori esterni: “Politiche di integrazione e sussidiarietà fra istituzioni e terzo settore”, “Politiche di accoglienza e welfare locali” e “Percorsi di autonomia e di esclusione”.
In questi lavori di gruppo sono stati discussi principi, pratiche ed esperienze significativi, patrimonio dei diversi SPRAR partecipanti, ma anche criticità e proposte concrete.
Il documento di sintesi della tre giorni di Brescia presenta fra l’altro nei dettagli due esperienze: quella della palazzina della Salette di Torino, occupata da richiedenti asilo e rifugiati nel 2013 che, per la prima volta, hanno scelto come obiettivo una proprietà religiosa; e l’attività di microcredito della Fondazione Operti, ancora a Torino, che impiega fondi regionali e della CEI in percorsi di supporto alla formazione, alla creazione di lavoro e alla creazione di impresa.
Allegato
Summer school 2016, il documento di sintesi (Europasilo, febbraio 2017, file .pdf 494 kbyte)
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