E’ l’Europa il terreno in cui si gioca la partita dei diritti dei rifugiati politici. Le politiche, i finanziamenti, gli interventi sono decisi e concordati in quella sede e da quelle istituzioni, che si tratti di Frontex, del regolamento di Dublino o di direttive comunitarie. E’ allora necessario che queste elezioni europee del 25 maggio siano anche lo spazio di dibattito su questi temi. In questo senso alcune organizzazioni hanno deciso di prendere parola e hanno scritto un documento che si rivolge direttamente i candidati che, in tanti, si trovano ora in campagna elettorale. “Gentile candidato – scrivono Fondazione Migrantes, Caritas italiana, Centro Astalli, Missio e Focsiv – (…) sulle migrazioni si confrontano chiaramente due idee di Europa…” . Da una parte, ricorda questa “lettera aperta”, esiste l’Europa xenofoba, gretta, impaurita, richiusa in se stessa: l’Europa dei muri e delle barriere, che vede, nei migranti la causa dell’attuale crisi. E’uno sguardo suicida che chiude il nostro continente in un declino demografico, sociale ed economico. Dall’altra parte però, si riconosce un’altra Europa “dinamica aperta e coraggiosa” nella quale i migranti hanno un ruolo di rilancio e di fermento. In quale di queste “due Europe” si colloca il “gentile candidato” alla quale la lettera è indirizzata? Fondazione Migrantes, Caritas italiana, Centro Astalli, Missio e Focsiv fanno delle richieste precise ai quanti intendono essere eletti al Parlamento europeo, di qualunque schieramento siano. Chiedono di impegnarsi per misure di accoglienze rispettose dei diritti umani, la revisione del regolamento di Dublino, un ampliamento delle possibilità