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Archivio Tag: arrivi via terra

Rapporto ISMU migrazioni: “Il carico di accoglienza dell’Italia? Inferiore a quello dei partner UE”

«In Italia è largamente condivisa una visione opposta secondo cui il nostro Paese deve sostenere un carico eccessivo di richiedenti asilo – scrive il sociologo Maurizio Ambrosini nel XXVII Rapporto ISMU sulle migrazioni -, mentre i nostri partner dell’UE, sordi alle richieste italiane, negano la solidarietà necessaria… Ma sul merito i dati non confortano la posizione italiana». Arrivi di rifugiati e migranti via terra: nel 2021 sono stati 6.718 in dieci mesi, l’11% di tutti gli  arrivi.  

ISMU, 28 mila i richiedenti asilo nell’ultimo anno, 5.000 gli arrivi via terra

Solo 28 mila i richiedenti asilo registrati in Italia nel 2020, contro i 44 mila del 2019. Esiti, le domande respinte sono il 77% di quelle esaminate. Oltre 5.000 gli arrivi via terra, quattro su cinque dalla Slovenia; ma ci sono anche i “rintracci” sul confine francese, svizzero e austriaco. «Nonostante la ripresa degli “sbarchi”, il fenomeno migratorio nel nostro Paese mostra i segnali di una fase di relativa stagnazione. E questa tendenza potrà accentuarsi anche a seguito della crisi economica». Per l’ISMU è in calo anche la presenza dei migranti irregolari, 517 mila contro i 562 mila del ’19.

Accoglienza dei richiedenti asilo: a Trieste fa capo al Comune

Anche a Trieste, ai margini della “rotta dei Balcani”, non è “emergenza”. «Dall’inizio di gennaio tra gli aventi diritto all’accoglienza dei richiedenti asilo non c’è stato nessuno rimasto a dormire in strada per mancanza di posti letto – riferisce l’ICS -. Il numero di arrivi, che da dicembre si è attestato in media su 6-7 persone a settimana, non giustifica in alcun modo che si parli di “invasione” al solo fine di fare propaganda elettorale». Ma intanto, un incontro pubblico a Torino ha fatto emergere un altro “ingrediente” interessante del sistema di accoglienza triestino: nel capoluogo giuliano la responsabilità dell’intero sistema di accoglienza (e quindi anche dell’accoglienza “extra SPRAR”) fa capo a un unico ente: il Comune.

Diritto d’asilo: Puglia, “sommersi” e “salvati” anche dopo lo sbarco

Migranti suddivisi per nazionalità dopo lo sbarco. Poi, in parte abbandonati a se stessi dopo essere stati internati in un CIE ed essere riusciti a chiedere asilo (i nigeriani) o dopo aver ricevuto un provvedimento di “respingimento differito” (i magrebini). Avviene in Puglia, dove i fatti seguiti allo sbarco del 7 dicembre 2015 a Taranto, secondo le informazioni raccolte dalla sezione pugliese dell’ASGI, sono «una perfetta rappresentazione dell’evoluzione del diritto d’asilo in Italia e delle violazioni in atto. Quello che sta avvenendo è solo un’anticipazione degli hotspot, anche dove non sono ancora formalmente istituiti».

Arrivi via terra: Biella, quando ad accogliere è un territorio

La piccola città piemontese si confronta da agosto con l’arrivo di numerosi richiedenti asilo soprattutto pakistani, entrati in Italia via terra. Le risposte di istituzioni e società civile. E qualche puntualizzazione: perché si arriva a chiedere asilo a Biella per una sorta di passaparola? «Forse perché qui agli arrivi via terra si cerca di dare risposte che si dovrebbe dare anche altrove. Il “problema” non siamo noi, ma chi non fa lo stesso…».

Accoglienza richiedenti asilo: arrivi a Torino via terra? Benvenuto alla “residenza temporanea” Porte Palatine

Tra semi-abbandono e solidarietà spontanea, la vicenda del gruppo di richiedenti asilo pakistani arrivati via terra in Italia che questa estate, a Torino, hanno trovato “residenza” solo sul bastione-giardino delle Porte Palatine, a cielo aperto: perché in città, in questi casi, fra il primo ingresso in Questura per la domanda d’asilo e una vera accoglienza sotto un tetto passano due mesi, se si è fortunati.

Accoglienza richiedenti asilo: subito, almeno a Trieste

Fin dal 2013, per far fronte al numero crescente di richiedenti asilo che già allora arrivavano da terra, la Città e la Prefettura di Trieste hanno sottoscritto una convenzione per la gestione “extra-SPRAR” di tutti i richiedenti asilo che giungono nel territorio del comune giuliano. A Trieste il sistema territoriale d’accoglienza conta oggi 752 posti totali, di cui 633 “extra-SPRAR” e 119 nel progetto SPRAR. E «nasce dalla consapevolezza che ciò che si sta gestendo è un cambiamento strutturale e non un evento emergenziale provvisorio. In nessun caso il sistema di accoglienza, a Trieste come altrove in Italia, tornerà ai livelli precedenti al 2014».

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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