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Archivio Tag: turchia

Chio e Lesbo, dal malcontento alla guerriglia degli isolani

Ben prima che la Turchia annunciasse l’apertura delle sue frontiere, sulle isole di Chio e Lesbo la popolazione locale già organizzava periodiche proteste in piazza. Molti isolani, nonostante tutto, non sono ostili verso gli stranieri. Ma soffrono il cambiamento di identità subito dalle loro terre. Anche solo considerando i dati ufficiali, a Lesbo un abitante su cinque è un cittadino extra-europeo. Mentre non si intravede il minimo sbocco allo squallore dei campi d’accoglienza. A febbraio la tensione è esplosa in serrate, scontri e assalti dopo la notizia del progetto di Atene di costruire due nuovi campi a Lesbo e a Chio. Il consiglio agli operatori internazionali: “Meglio se non dite cosa fate…”.

Tra due muri: i giorni della paura e delle violenze sulle Isole

L'”apertura  delle frontiere” proclamata dal presidente turco Erdogan a fine febbraio ha causato sulle Isole dell’Egeo (dove la vita nelle tendopoli era già disumana per l’affollamento e le condizioni igieniche) un improvviso aumento di arrivi di rifugiati e migranti a inizio marzo, ma anche il respingimento forzato di migliaia di persone. Mentre sulle Isole ronde di civili si sono scatenate in attacchi e violenze ai danni del personale e delle sedi delle ONG. La polizia, almeno a Lesbo, assiste inerte: “Il mantenimento dell’ordine e della legalità pare delegato ad estremisti di Alba Dorata…”. La testimonianza di un operatore norvegese dell’EASO.

Frontiera UE-Turchia, la petizione di Io Accolgo all’Europarlamento: “Irrinunciabili i principi di solidarietà e umanità, fermate le violenze e le violazioni dei diritti!”

Hanno già aderito anche numerosi organismi esteri alla petizione che la campagna Io Accolgo intende rivolgere al Parlamento Europeo perché fermi le violenze e le violazioni dei diritti alla frontiera UE-Turchia. Secondo i promotori e i primi sottoscrittori dell’appello, i principi di solidarietà e umanità sono irrinunciabili, «se non vogliamo cancellare la nostra storia e alimentare i sentimenti anti-europei e anti-democratici che mettono a rischio l’esistenza stessa dell’UE». La sottoscrizione è aperta a tutti, singoli, associazioni e organismi. Pubblichiamo il testo completo dell’appello in italiano e in inglese.

Per i dimenticati di Idlib/2: l’appello e il lumino “per far luce su quello che accade in Siria e sul confine d’Europa”

Chi non potrà partecipare all’appuntamento in piazza San Pietro domani, 8 marzo, “per i dimenticati di Idlib” potrà accendere un lumino o una candela e metterlo sul davanzale di una finestra di casa, ma anche aderire all’appello lanciato da associazioni e giornalisti. ***Aggiornamento 8 marzo 2020: lo striscione in piazza e il “grazie” di rimando di papa Francesco***

Turchia Paese sicuro?/2 Quel diritto d’asilo in outsourcing

“Dichiarazione” UE-Turchia del 18 marzo 2016: costi e risultati, un anno dopo. Ma intanto, a Strasburgo la Corte di Giustizia europea si dichiara incompetente a decidere sulla sua legittimità perché sarebbe stata firmata dai Paesi membri “e non da un’istituzione dell’UE”…

Turchia Paese sicuro? Noori, in attesa dell’ultima sentenza

È della seconda metà del 2016 la vicenda di un giovane siriano, “Noori”, di 21 anni, raccolta da Amnesty International…

Turchia Paese sicuro? Primo anno dell’accordo con l’UE: dati, fatti, storie

A un anno dalla firma e dall’entrata in vigore, l’UE considera l'”accordo” con la Turchia del 18 marzo 2016 un modello da replicare in altri Stati. Ma la Repubblica Turca si è confermata un Paese tutt’altro che sicuro per richiedenti asilo e rifugiati, anche se con le procedure volute dall’Unione Europea si è arrivati, tra l’altro, a respingere nel suo territorio vari richiedenti asilo in violazione degli obblighi di “non refoulement”. Dati, fatti e storie al di là delle opinioni e dei commenti che si sono accavallati sui media in queste settimane.

“Trafficanti” under 18: Ancòra di Hakan Günday

Ancòra – di Hakan Günday – Marcos y Marcos – Milano 2016 – pp. 500 «Il mio unico desiderio era essere un bambino qualsiasi, che si sentiva rimproverare dal padre per i brutti voti della pagella e non perché avevo dimenticato di accendere il ventilatore che avevamo montato nel vano di carico del camion! E non era affatto come dimenticare le luci accese in casa. Quella dimenticanza aveva provocato la morte per asfissia di un afgano. Aveva 26 anni e mi aveva fatto un origami…». Gazâ, 12 anni, ha un bel dire che vorrebbe la vita di un ragazzino qualsiasi. Perché nel suo “ruolo”, nonostante un’intelligenza affilata come un rasoio, ci si immerge fino al collo. Cresciuto troppo in fretta senza una madre, è figlio di Ahad, un gretto trafficante turco che trasporta migranti in furgone e li nasconde in una cisterna sottoterra, in attesa di consegnarli ai colleghi sulla costa del mar Egeo. Gazâ collabora col padre, che pure odia. Scruta con gelida curiosità la merce umana che gli passa sotto gli occhi. E ad un certo punto, approfittando delle assenze di Ahad e dell’opportunità di essere l’unico custode-carceriere della cisterna, inizia a fare esperimenti sociologici: «Avrei giocato con le condizioni di vita lì dentro, magari a qualcuno avrei concesso qualche privilegio osservando le reazioni a tutto ciò. Esistevano videogiochi simili, lo sapevo. Ma gli altri ragazzini continuavano a giocarci solo perché non avevano una cisterna piena di gente a loro disposizione…». Fino a che il gioco perverso di Gazâ e i

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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