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Tavolo Asilo: un appello per disinnescare l’ “emergenza 2011” (ed evitare l’ “emergenza 2012”)

“Una più ampia attuazione delle norme di protezione umanitaria e un decreto di protezione temporanea”. Lo chiede il Tavolo Asilo al governo Monti in un appello  favore dei 28.000 profughi che nel 2011 sono fuggiti dalla Libia cercando sicurezza in Italia.
 
Nel 2011 oltre 1.300.000 persone di varie nazionalità sono fuggite dalla Libia per sfuggire alla violenza della guerra (prima civile e poi con l’intervento della Nato con i suoi alleati). 28 mila di questi profughi hanno attraversato il Mediterraneo in cerca di sicurezza in Italia: si tratta di rifugiati da altri Paesi e di migranti che lavoravano in Libia anche da anni. Nel nostro Paese sono stati introdotti nella procedura della richiesta d’asilo. 
 
A loro favore il Tavolo nazionale asilo, forum informale delle maggiori organizzazioni italiane attive in questo settore, ha presentato ieri un appello al governo insieme a numerose altre associazioni, enti locali ed enti di tutela.
 
“Tanti di questi profughi – segnala l’appello – sono stati incanalati nel percorso della domanda di protezione internazionale spesso senza aver ricevuto un’adeguata informazione sulle implicazioni e sui possibili esiti della procedura di asilo ed ospitati in strutture non sempre adeguate. L’alto numero di decisioni negative riguardanti le loro domande di protezione rischia di generare una vera e propria ulteriore emergenza. V’è infatti il concreto rischio che un elevatissimo numero di ricorsi, condizione necessaria per rimanere nei centri di accoglienza, metta in crisi la procedura di tutela del diritto d’asilo in sede giurisdizionale, con gravi ricadute generali sull’intero sistema asilo”.
 
Di conseguenza i firmatari dell’appello chiedono tra l’altro al governo Monti:
 
1) una più ampia attuazione delle norme vigenti in materia di protezione umanitaria riconosciuta a seguito dell’esame individuale delle domande di asilo, ai sensi del combinato disposto dell’art. 32 del d.lgs 25/08, dell’articolo 5, commi 6 e 9, e dell’articolo 19, comma 1, del D.Lgs 286/98; questa “attenzione”  potrebbe permettere di fornire protezione alla maggior parte delle situazioni in cui versano i richiedenti asilo che sono giunti in Italia a seguito del conflitto in Libia;
 
2) uno specifico decreto per prevedere la concessione di protezione temporanea, con conseguente rilascio di un permesso di soggiorno di validità almeno semestrale, in favore di tutti i cittadini stranieri non libici giunti dalla Libia, che tuttavia non hanno ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale né la protezione umanitaria ex articolo 32 terzo comma del d.lgs. 25/2008. Va infatti considerato che si tratta anche in questi casi di persone che hanno dovuto abbandonare forzatamente il luogo dove stabilmente vivevano, a causa del conflitto, perdendo tutti i loro averi e vivendo una situazione altamente traumatica;
 
3) una progressiva chiusura delle esperienze di accoglienza della rete di Protezione Civile ospitate in strutture inadeguate, dando accoglienza alle  persone in progetti con standard simili a quelli dello Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati).
 
Ma l’appello del Tavolo Asilo avanza anche una richiesta che guarda ben oltre la cosiddetta “emergenza Nordafrica 2011”: “… che in frontiera e nelle zone degli sbarchi venga sempre garantito l’accesso alla procedura di asilo in conformità alla normativa vigente, ponendo particolare attenzione a tutte le persone provenienti dalla Libia, dall’Egitto e dalla Siria. A tal fine deve essere garantita la possibilità agli organismi internazionali e alle associazioni di tutela di entrare in contatto con queste persone e di fornire loro adeguata informazione, orientamento, assistenza e tutela. Per facilitare le eventuali operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia  e per garantire, ove necessario, la prima accoglienza dei migranti e richiedenti asilo a Lampedusa, si auspica la revisione dell’ordinanza del settembre 2011 che definisce l’isola come ‘luogo non sicuro per lo sbarco dei migranti ai soli fini del soccorso in mare’. A Lampedusa è necessario ripristinare al più presto un sistema di accoglienza dignitosa per la prima assistenza, in attesa del trasferimento verso altre destinazioni”.
 

Allegato

L’appello del Tavolo Asilo con tutti i firmatari

 

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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by Mauro Biani – Repubblica
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