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“Tutela pubblica, what’s? Tutore volontario, ecco come puoi darci una mano…”

In base alla loro esperienza di “tutela pubblica” , i minori che frequentano i centri CivicoZero di Roma, Milano e Torino si sono confrontati sulle proprie aspettative circa la nuova figura del tutore volontario.

Tutore pubblico, chi è, chi l’ha visto? Da un lavoro di focus group con minori stranieri non accompagnati (MSNA) formalmente sotto tutela pubblica in base al sistema utilizzato in prevalenza fino all’entrata in vigore della legge “Zampa” 47/2017, è emerso che molti di essi non hanno avuto, di fatto, alcun contatto con il loro tutore. Per loro i punti riferimento adulti sono solo gli operatori e i responsabili delle strutture che li accolgono.

I MSNA coinvolti nel lavoro di focus group sono 38, hanno fra i 14 e i 17 anni, sono arrivati da Eritrea, Gambia, Guinea, Egitto, Marocco, Mali, Bangladesh, Ghana e Senegal, frequentano i centri CivicoZero di Save the Children a Roma, Milano e Torino. E, in base alla loro esperienza, insieme con alcuni operatori si sono confrontati sulle proprie aspettative circa i tutori volontari, elaborando cinque suggerimenti per questa nuova figura.

«Aiutarci per ottenere i documenti a cui abbiamo diritto, ma che non sempre otteniamo: passaporto, permesso di soggiorno, codice fiscale, tesserino sanitario, residenza, carta di identità», è il primo.

Segue «Venire a vedere il posto in cui viviamo e in che condizioni siamo accolti, mantenendo con noi un contatto costante per assicurarsi che le condizioni delle strutture in cui stiamo siano adeguate».

Quindi «Incontrarci e conoscere i nostri interessi e le nostre passioni (arte, sport, musica), così che possiamo seguirle anche qui in Italia», «Instaurare con noi un clima di fiducia, rispettando la nostra cultura, le nostre usanze, la nostra religione e facendoci conoscere le sue», e infine «Darci consigli per la scuola e guidarci nelle nostre scelte formative, aiutandoci nel passaggio alla maggiore età, così che possiamo essere pronti e non ritrovarci da soli o addirittura per strada».

Gli spazi CivicoZero sono centri diurni a bassa soglia per i minori e i neo-maggiorenni stranieri in situazioni di “marginalità sociale”. Oltre a quelli di Roma, Milano e Torino, proprio in queste settimane, lo scorso 31 gennaio, è stato inaugurato il CivicoZero di Catania, città di snodo per i minori migranti e rifugiati che sbarcano in Sicilia.

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