A oggi i Comuni interessati da almeno un centro di accoglienza sono 2.600, meno di uno su tre.
A Bari, al convegno annuale dell’Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI), il sottosegretario Domenico Manzione, il capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione Mario Morcone, Leonardo Domenici presidente di Cittalia e Piero Fassino presidente uscente ANCI hanno illustrato in questi giorni una “Proposta di Piano nazionale di ripartizione” dei richiedenti asilo e rifugiati accolti in Italia.
«L’obiettivo tendenziale» dell’iniziativa (a cui in realtà mancano ancora numerosi dettagli) è la «distribuzione equa su 8 mila Comuni», tutti quelli del Paese, delle persone accolte.
I punti chiave: ripartizione su base comunale e provinciale (numero di abitanti), volontaria e «scalabile» («per gestire eventuali variazioni numeriche»); meccanismo di accesso permanente allo SPRAR in base al decreto del 10 agosto 2016; i Comuni aderenti allo SPRAR o che intendono aderirvi sono da considerarsi esenti da altre forme di accoglienza; i «centri di accoglienza temporanea» presenti sul territorio dei Comuni aderenti allo SPRAR sono da ridurre gradualmente o da ricondurre, «qualora possibile», a strutture della stessa rete SPRAR.
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!