Con le storie di un giovane ivoriano e di un rifugiato eritreo-etiope, il nostro osservatorio inaugura una sezione di testimonianze in prima persona di rifugiati.
Testimonianze in prima persona di esilio e di asilo: le propone la nuova sezione di Vie di fuga “Le storie” . Perché un rifugiato che accetta di raccontare e lasciar pubblicare (spesso un regalo non da poco!) quello che ha vissuto e che vive, aiuta a capire più di tanti dati e tante affermazioni di principio, o di pregiudizio: come è arrivato da noi questo giovane, quest’uomo, questa donna? Che cosa ha affrontato in viaggio, che cosa ha trovato in Italia o in Europa? Ma anche: perché è fuggito dal suo Paese, se se la sente di raccontarlo fuori di una Commissione territoriale?
Tutte le testimonianze de “Le storie” sono raccolte dalla redazione di Vie di fuga. Le prime due oggi on line danno voce ad A. T., un giovane ivoriano di 25 anni che è fuggito dalla Libia e oggi, grazie anche all’aiuto di una famiglia italiana, ha una casa e un lavoro; e a G., un eritreo-etiope che nel Belpaese ha trovato asilo, ma per una casa e un lavoro, alla fine, è dovuto emigrare a Malta.
La sezione “Le storie” si apre dal banner nella banda di destra dell’homepage del nostro sito.
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