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Archivio Author: Adele Manassero

Refugee Phrasebook. Un frasario multilingue per una comunicazione immediata

“Refugee Phrasebook”, un frasario multilingue open source, modificabile e adattabile che fornisce parole e frasi utili per richiedenti asilo e rifugiati appena arrivati in Europa. Un frasario multilingue open source, è questo il progetto “Refugee Phrasebook” (www.refugeephrasebook.de), lanciato online da un gruppo di persone con base a Berlino. Si tratta di un frasario che raccoglie parole e frasi utili per richiedenti asilo e rifugiati appena arrivati in Europa. Il vocabolario riguarda bisogni immediati quali orientarsi, presentarsi, dare o ottenere informazioni generali, bisogni medici e legali. Molte delle parole e frasi sono attualmente tradotte in 30 lingue. Essendo un progetto open source che trova finanziamenti tramite il crowd founding, gli ideatori del sito non reclamano diritti d’autore, ma ne incoraggiano anzi la diffusione e l’utilizzo da parte di associazioni, organizzazioni e privati laddove possa essere d’aiuto nella comunicazione immediata, servendosi di una licenza Creative Commons (CCo). Gli utilizzatori hanno inoltre la possibilità di implementare le parole, le espressioni e le traduzioni, contribuendo ad arricchire le tabelle realizzate in Google Sheets. Si legge sul sito che dal lancio del frasario, «vista la richiesta di traduzioni da parte degli aiutanti, la lunghezza delle tabelle è più che triplicata da Agosto. Le frasi adesso includono un maggior range di temi, dal semplice “Ciao” al “Ho bisogno di vedere un dottore”, coprendo un generale set di frasi come di espressioni per bisogni giuridici e medici». Il frasario online è inoltre adattabile alla stampa per una distribuzione e utilizzo cartaceo: si possono scaricare documenti pdf in

Giornata della memoria e dell’accoglienza: appuntamento al 3 ottobre, la legge in Gazzetta Ufficiale

La prima “Giornata della memoria e dell’accoglienza” sarà celebrata il prossimo 3 ottobre: la legge che l’ha istituita, ormai in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore il 16 aprile. 

La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi

La vita ti sia lieve. Storie di migranti e di altri esclusi – di Alessandra Ballerini – Melatempo – Milano 2014 – pp. 221 “La vita ti sia lieve” di Alessandra Ballerini è una raccolta di brevi storie di umanità, di ingiustizie e di lotta, di diritti negati e diritti umani. Recensire l’opera dell’avvocatessa genovese Alessandra Ballerini non è facile. “La vita ti sia lieve” è una raccolta di storie, di schizzi di umanità, di diritti negati e ingiustizie e dei tentativi di porvi rimedio attraverso gli strumenti del diritto. L’autrice dipinge situazioni tra le più svariate, vicende che non coinvolgono sempre richiedenti asilo e rifugiati, ma più generalmente “migranti ed altri esclusi”. La forza con cui riesce a racchiudere in poche pagine il dolore della persona protagonista, la condivisione della sofferenza e l’impegno per cercare una soluzione, senza fronzoli e artifici letterari, mostra come dietro alle etichette “migrante”, “rifugiato”, “minore straniero non accompagnato” e “vittima di tratta”, si celino le infinite sfaccettature della vita di persone reali. Solo attraverso un racconto limpido di molte di queste storie si arriva a percepire la complessità delle esclusioni e dei paradossi legislativi e ad augurare a ognuna di queste persone che la loro vita possa essere appunto “più lieve” dal momento in cui si interrompe il racconto. Nella sua biografia sul suo blog, Alessandra confessa: «Non sopporto le ingiustizie e non evito di espormi nel tentativo di combatterle. Conosco le difficoltà e la solitudine che si prova a stare dalla parte degli ultimi e per questo amo collaborare con Ong e

Open Migration: dati per capire

Open Migration, la piattaforma lanciata dalla CILD che, attraverso i dati, vuole sfidare gli stereotipi sulla migrazione e influenzare l’opinione e le politiche pubbliche.

Nawal, l’angelo dei profughi. “Non ho paura per loro…”

Nawal. L’angelo dei profughi – di Daniele Biella – Paoline – 2015 – pp. 152 Il libro che racconta la storia di una ragazza “ordinaria” con la determinazione e la grinta per compiere azioni straordinarie.

Dal teatro ai laboratori artigianali

A Pettinengo (BI) l’Associazione Pacefuturo ONLUS promuove l’integrazione dei giovani richiedenti asilo e rifugiati accolti attraverso il teatro e laboratori artigianali. Entrate a far parte di una comunità attraverso l’acquisizione del “sapere delle mani” Parte integrante del percorso dei richiedenti asilo e rifugiati sul territorio d’accoglienza è la formazione professionale. A Pettinengo, nel biellese, l’associazione Pacefuturo ha aperto tre scuole-laboratorio da ottobre 2015 destinate sia ai titolari di protezione internazionale accolti nella comunità che ai cittadini del paese: si tratta di corsi di tessitura, terracotta e sartoria, arti “che i biellesi hanno nel sangue” sostiene Andrea Trivero, direttore dell’associazione. Proporre questo tipo di laboratori artigianali ha quindi il duplice significato di tramandare, recuperando un mestiere antico, e di includere questi giovani nell’intimità culturale della comunità, permettendo loro di acquisire il medesimo “sapere delle mani”. I richiedenti asilo e rifugiati che stanno frequentando sono uomini tra i 22 e i 35 anni di età e, condividendo il tempo della formazione insieme ad altri cittadini, iniziano a socializzare attraverso delle attività a impatto zero che permettono loro di esprimere creatività ed originalità. Per il laboratorio di tessitura hanno imparato a tessere sciarpe e ognuno degli studenti ne produce una ogni due o tre giorni. L’obiettivo è quello di proporsi sul mercato, attraverso il passaparola e la creazione di un e-commerce, per vendere i prodotti creati al termine del percorso formativo della durata di un anno. I laboratori sono realizzati dall’Ass. Pacefuturo e dall’amministrazione comunale di Pettinengo in collaborazione con il Comune di Ronco Biellese, l’Ecomuseo della terra cotta, l’Ass. Piccola Fata e

Dal corridoio umanitario alla rete d’accoglienza

A Torino si sta creando una rete a sostegno dell’accoglienza di alcune delle famiglie siriane che arriveranno attraverso il primo corridoio umanitario aperto dalla Comunità di S.Egidio e dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII dal Libano grazie ai fondi della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI).  Come annunciato a ottobre dalla Comunità di S.Egidio e dall’Operazione Colomba dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, circa un migliaio di persone dal Libano e dal Marocco avranno la possibilità di arrivare in Europa attraverso un canale sicuro. Un corridoio umanitario a tutela del loro diritto umano di trovare rifugio da “guerra, violenza e torture attraverso una modalità che permetta loro di approdare in altre terre sicure non solo essendo vittime di trafficanti di vite umane, di venditori di morte, di sfruttamento, di barconi“, come ricorda Sergio Durando, direttore dell’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino che con entusiasmo ha iniziato a collaborare con l’Operazione Colomba per la futura accoglienza di alcune di queste persone. Torino infatti sarà una delle città che accoglierà alcuni cittadini siriani, provenienti da un campo per rifugiati in Libano situato a pochi chilometri dal confine con la Siria nei pressi del villaggio di Tel Aabbas e in cui l’Operazione Colomba è presente dall’aprile del 2014. Come ricorda però Diego Montemagno dell’associazione ACMOS, l’accoglienza di queste persone non si fermerà alla sola sistemazione, ma comprenderà il processo di integrazione nel tessuto del territorio, attraverso la partecipazione alla vita sociale, l’avvicinamento ai luoghi di culto, l’inserimento dei bambini e adolescenti nelle scuole e dei genitori nel mondo del lavoro. L’appello

Dopo l’approdo: immagini e parole sui richiedenti asilo

Il progetto “Dopo l’approdo” dell’Università di Milano propone un “racconto” che non si ferma alle prime operazioni di identificazione, ma si estende al percorso intrapreso dai richiedenti asilo nei luoghi dell’accoglienza e dell’abbandono istituzionale, negli spazi di attesa, di transito e incontro informale che riempiono un presente spesso immobile, scandito quasi soltanto dalle tempistiche burocratiche.

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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