I campi di confinamento come un “sistema internazionale”. L’esternalizzazione del diritto d’asilo (o di quello che ne resta) in Paesi terzi. Le strategie di resistenza tra i migranti che attraversano il Mediterraneo. L’uso della tecnologia nella violazione dei diritti e il “caso Frontex”. Ma anche cinque focus su altrettanti casi-Paese: Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia e Bosnia. Se ne discuterà il 7 e 8 maggio al convegno internazionale “I campi di confinamento nel XXI secolo e le responsabilità dell’Unione Europea”, organizzato dalla campagna RiVolti ai Balcani, dalla Rete diritti, accoglienza e solidarietà Internazionale del Friuli-Venezia Giulia e dal Centro di accoglienza Ernesto Balducci in collaborazione con Articolo 21 FVG.
“La migrazione forzata non è un’abitudine quasi turistica: per favore! Il peccato che abbiamo dentro ci spinge a pensarla così: ‘Mah, povera gente, povera gente!’. E con quel ‘povera gente’ cancelliamo tutto. È la guerra di questo momento, è la sofferenza di fratelli e sorelle che noi non possiamo tacere: coloro che hanno dato tutto quello che avevano per salire su un barcone, di notte, e poi… senza sapere se arriveranno… E poi, tanti respinti per finire nei lager, veri posti di confinamento e di tortura e di schiavitù. Questa è la storia di questa civiltà sviluppata che noi chiamiamo Occidente” (papa Francesco, Chiesa di S. Croce, Nicosia, Cipro, 3 dicembre 2021).
I campi di confinamento come un “sistema internazionale“. L’esternalizzazione del diritto d’asilo (o di quello che ne resta) in Paesi terzi. Le strategie di resistenza tra i migranti che attraversano il Mediterraneo. L’uso della tecnologia nella violazione dei diritti e il “caso Frontex“. I respingimenti sistematici alle frontiere esterne dell’UE. L’occasione mancata dello “spazio di libertà e sicurezza” nel territorio dell’Unione. Ma anche cinque focus su altrettanti casi-Paese: Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia e Bosnia.
Se ne discuterà nel prossimo fine settimana, il 7 e 8 maggio, al convegno “I campi di confinamento nel XXI secolo e le responsabilità dell’Unione Europea“, organizzato dalla campagna RiVolti ai Balcani, dalla Rete diritti, accoglienza e solidarietà Internazionale del Friuli-Venezia Giulia e dal Centro di accoglienza Ernesto Balducci in collaborazione con Articolo 21 FVG.
«Lo scopo del convegno – spiegano gli organizzatori – è quello di esaminare, con taglio multidisciplinare e con un confronto tra studiosi e attivisti per la tutela dei diritti umani di diversi Paesi, un tema tanto rilevante ma sottaciuto, quando non apertamente negato: la diffusione, sempre più ampia, di luoghi e strutture destinati alla “accoglienza” temporanea dei migranti forzati che, a ben guardare, hanno la finalità reale di contenerli in uno spazio degradato che ne assicuri solo la minima sopravvivenza fisica, comprimendo l’esercizio dei diritti fondamentali delle persone accolte/confinate e negando loro uno status giuridico chiaro».
L’iniziativa si svolgerà in presenza al centro Ernesto Balducci di Zugliano (Udine) ma anche “da remoto“.
Durante la due-giorni interverranno fra gli altri Monica Massari dell’Università di Milano, Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, Jane Kilpatrick, ricercatrice di Statewatch, Milena Zajović e Alexandra Borgos del Border Violence Monitoring Network, Emilio De Capitani, già segretario della Commissione LIBE del Parlamento Europeo, gli europarlamentari Tineke Strik (on line) e Pierfrancesco Majorino e rappresentanti di RiVolti ai Balcani, dell’ASGI e dell’ECRE.
Sottolineano ancora gli organizzatori: «L’obiettivo generale del covegno è quello di proporre una nuova chiave di lettura delle pericolose politiche messe in atto dall’Unione Europea verso le migrazioni, specie quelle forzate. Ciò senza proporre alcun paragone, che sarebbe improprio, con le tragedie dei campi di concentramento che hanno caratterizzato la storia del ‘900, ma anche senza sottovalutare la gravità della situazione attuale, caratterizzata da gravissime ed estese violazioni dei diritti umani fondamentali di migranti e rifugiati».
In questa prospettiva i lavori della due-giorni si concluderanno con l’adozione di un documento finale di raccomandazioni che verrà diffuso a livello europeo in varie lingue.
Per le iscrizioni, sia in presenza che da remoto, si richiede di compilare questo form on line. Per info: rete.rivoltiaibalcani@gmail.com
Collegamento
Campi di confinamento: un approfondimento su Altreconomia (2 maggio 2022)
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