Anche il Ministero della Cultura ha aderito alla Giornata Mondiale del Rifugiato con un progetto legato agli artisti che, nei secoli, sono stati vittime di persecuzioni e costretti a lasciare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni politiche, di genere e di religione.
Il progetto ha preso il via il 20 giugno ma resta fruibile per chiunque lo voglia scoprire e utilizzare e ri-utilizzare in quanto nasce e si sviluppa sui canali social del Ministero della Cultura. Con il claim La cultura è libera e accoglie la campagna digitale del MiC presenta opere e ritratti di artiste, artisti, intellettuali e personaggi storici che sono diventati rifugiati politici in seguito alle persecuzioni che hanno subito, in ogni epoca e luogo.
I capolavori presentati al pubblico attraverso i canali digitali sono conservati nelle collezioni statali. Oltre alle riproduzioni delle opere si possono trovare alcuni dei loro ritratti fotografici: “Dipinti, sculture e scatti fotografici, realizzati in diversi periodi storici, antecedenti la nascita dello status giuridico di rifugiato, a testimonianza di una condizione che ha caratterizzato la storia dell’uomo fin dall’antichità, coinvolgendo molto spesso i protagonisti dell’arte e della cultura. L’obiettivo della campagna è infatti quello di sostenere la richiesta di piena inclusione dei rifugiati in ogni ambito della società, anche in quello artistico e culturale.”
I canali social su cui si può visitare la campagna sono Twitter, Facebook, Instragram e YouTube; le piattaforme di comunicazione utilizzate dal MiC per rilanciare i contenuti della propria attività, per diffondere i servizi messi a disposizione dell’utenza, per promuovere eventi e forme di partecipazione dell’utenza.
La campagna del Ministero della Cultura si inserisce nella più ampia attività svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per la giornata mondiale del rifugiato che quest’anno ha come richiesta, e al tempo stesso rivendicazione, Together we can do anything – Insieme possiamo fare la differenza.
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