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15by30: nuove sfide per il diritto allo studio dei rifugiati

L’agenzia dell’Onu e insieme ai suoi partner si sono impegnati a raggiungere entro l’anno 2030 l’obiettivo “15by30”, ovvero garantire che il 15% dei giovani, donne e uomini rifugiati possano accedere all’istruzione superiore entro quella data.

Cimea (Centro di informazione su mobilità ed equivalenze accademiche), ha diffuso, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, i dati sulle richieste di equiparazione dei titoli presentate da rifugiati e rifugiate nei primi sei mesi del 2023 in Italia. A fronte di 1.086 richieste ne sono state accolte 360 (i titoli appartengono a rifugiati provenienti da Afghanistan (132), Pakistan (73), Ucraina (58), India (50) e Venezuela (47)).

Sono pochi, anzi pochissimi i rifugiati che perseguono la strada del riconoscimento dei titoli o che proseguono gli studi superiori a causa della mancanza di risorse e di altre difficoltà. I dati di Unhcr dimostrano che, nonostante negli anni vi siano stati dei progressi per garantire l’accesso ai rifugiati all’istruzione superiore, passando dall’1% nel 2019 al 6% nel 2022, la strada da percorrere sia ancora in salita, se si vuole eguagliare la percentuale di iscritti all’istruzione superiore tra la popolazione non rifugiata, che a livello globale supera il 40%.

Per questo motivo, l’agenzia dell’Onu si sta impegnando a raggiungere l’obiettivo “15by30”, ovvero garantire che il 15% dei giovani, donne e uomini rifugiati possano accedere all’istruzione superiore entro il 2030.

«Garantire un equo riconoscimento dei titoli di studio dei rifugiati è un passaggio fondamentale per permettere loro di venire integrati […] e dar loro l’opportunità di poter contribuire allo sviluppo della nostra società come studenti o come lavoratori», ha dichiarato Luca Lantero, direttore generale di Cimea. «In questo contesto diventa essenziale promuovere strumenti che consentano anche a chi non ha la documentazione necessaria per dimostrare le proprie qualifiche di poter ottenere il riconoscimento dei titoli pregressi per proseguire il percorso di studi.»

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