Secondo le associazioni e gli organismi del Tavolo asilo e immigrazione (TAI) fra cui la Fondazione Migrantes, l’accordo getta le basi per la violazione del principio di non respingimento e per l’attuazione di pratiche di detenzione illegittima: alle persone condotte nei centri sarebbe impedito di uscire senza una chiara base legale, e senza garanzia del diritto di difesa.
Il Tavolo asilo e immigrazione chiede che il Protocollo Italia-Albania venga revocato dal Governo e fa sin d’ora un appello al Parlamento perché voti contro il disegno di legge di ratifica preannunciato dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale durante le odierne comunicazioni alla Camera sull’intesa.
L’accordo firmato con il governo albanese si pone, come quello con la Tunisia, l’obiettivo di esternalizzare le frontiere e il diritto d’asilo, violando gli obblighi costituzionali e internazionali del nostro Paese. L’accordo Italia-Albania, così come delineato, comporta infatti il rischio di gravi violazioni dei diritti umani. Il testo dell’intesa non chiarisce se i centri da realizzarsi in Albania saranno destinati alle procedure di esame delle domande di protezione internazionale e in particolare alle procedure di frontiera o al rimpatrio, ma alle
persone condotte nei centri sarebbe impedito di uscire, subendo di fatto un regime di detenzione automatica e prolungata, senza una chiara base legale.
Anche la possibilità di controllo giurisdizionale sembra compromessa, così come il diritto di difesa e a un ricorso effettivo. L’accordo non chiarisce infatti la competenza a convalidare il trattenimento delle persone, né che cosa accadrà alle persone che hanno chiesto
protezione internazionale che non ottengano risposta entro i 28 giorni previsti dalla procedura accelerata.
Infine desta preoccupazione la mancanza nel Protocollo di qualsiasi riferimento alle persone maggiormente vulnerabili, minori, donne, famiglie, vittime di tortura, e di come queste sarebbero salvaguardate dall’applicazione dell’accordo, così come era stato invece annunciato nei giorni scorsi.
Per questi motivi le organizzazioni del Tavolo asilo e Immigrazione ne hanno chiesto oggi la revoca da parte del Governo durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein e il Segretario di +Europa Riccardo Magi, il senatore Graziano Delrio, presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, oltre ai deputati Matteo Mauri, Giuseppe Provenzano e Alfonso Colucci.
Le associazioni hanno inoltre lanciato un appello al Parlamento perché voti contro il disegno di legge di ratifica preannunciato dal ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale durante le odierne comunicazioni alla Camera.
Per il TAI: A Buon Diritto, ACAT, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CGIL, CIES, CNCA, Commissione Migranti e GPIC Missionari Comboniani Italia, DRC Italia, Emergency, Europasilo, Fondazione Migrantes, Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Intersos, Medici del Mondo, Medici per i Diritti Umani, Medici Senza Frontiere, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Save the Children Italia, Senza Confine, Società Italiana Medicina delle Migrazioni, UIL e UNIRE
Aderiscono inoltre: AOI, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, Rivolti ai Balcani, Sea Watch e SOS Mediterranée Italia
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