Con il discorso a Strasburgo del presidente della Commissione UE Juncker sullo “stato dell’Unione”, arrivano le nuove proposte dell’esecutivo di Bruxelles per gestire l'”emergenza rifugiati” continentale nell’ambito dell’Agenda europea sulla migrazione.
La Commissione europea ha presentato oggi un “pacchetto” complessivo di proposte «volte ad aiutare gli Stati membri dell’UE e i paesi limitrofi ad affrontare la crisi dei rifugiati e le ragioni profonde che spingono a cercar rifugio in Europa».
La solidarietà? Può essere «temporanea»…
Il programma, di cui presentiamo in allegato i dettagli nel primo comunicato ufficiale in italiano, declina sette punti: una proposta per la ricollocazione di emergenza di 120.000 rifugiati da Grecia, Italia e Ungheria in aggiunta ai 40.000 già proposti a maggio (vale la pena di ricordare che anche circa questi ultimi manca tuttora un impegno completo…); un meccanismo permanente di ricollocazione per tutti gli Stati membri (con la clausola di «solidarietà temporanea»); un elenco europeo comune dei Paesi d’origine «sicuri» (Albania, la Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Kossovo, Montenegro, Serbia e Turchia); «migliorare» l’efficacia della politica di rimpatrio; comunicazione sulle norme degli appalti pubblici per le misure di sostegno dei rifugiati; affrontare la dimensione esterna della crisi dei rifugiati; un fondo fiduciario per l’Africa.
E adesso, la parola al Consiglio europeo
Il Consiglio straordinario “Affari interni” che si terrà il 14 settembre «offrirà agli Stati membri la prima occasione di discutere e adottare le proposte legislative della Commissione».
Allegato
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