Asgi e altre realtà lanciano un appello ai molti sindaci che in queste giorni stanno decidendo sui criteri di ripartizione dei primi stanziamenti deliberati dal governo. L’appello: nessuna discriminazione nei confronti dei cittadini stranieri.
L’ordinanza del 29.3.2020 pubblicata in GU il 30.3.2020 stabilisce le modalità per incrementare il fondo di solidarietà comunale e contrastare le situazioni di bisogno createsi a seguito dell’emergenza. Ogni comune deve deliberare a riguardo e può stabilire quali categorie di cittadini possono accedere al fondo. Si sta profilando, e in alcuni casi si è già profilata, la possibilità che i cittadini stranieri restino esclusi, soprattutto se si trovano in situazione di precarietà (amministrativa), ad esempio se hanno un permesso di soggiorno a tempo determinato.
Tali esclusioni, viene ricordato nell’appello, non sono solo illogiche visto che la pandemia e le ripercussioni economiche riguardano tutti ma anche illegali perchè in contrasto con le vigente norme di legge.
“Le associazioni firmatarie ricordano in primo luogo che si tratta di interventi straordinari destinati a supplire alla perdita di occasioni di lavoro provocata dall’emergenza. In quanto tali, devono essere rivolti a tutti coloro che appartengono a una comunità territoriale e hanno subito gli effetti di tale particolare situazione, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio”.
L’appello quindi punta su un’idea di inclusione: devono avere accesso al fondo di solidarietà comunale sia coloro che sono regolari e in possesso di un permesso di soggiorno, anche prossimo alla scadenza, ma anche chi si trova in una situazione di irregolarità ma può dimostrare una domicialiazione sulla base di documentazione reperibile (pagamento bollette, iscrizione a scuola, ecc.) o delle informazioni in possesso dei servizi sociali.
Per leggere l’appello scarica qui il documento.
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