Le guerre in Siria e in Irak, oltre ai conflitti armati, le violazioni dei diritti umani e il peggioramento della situazione umanitaria in numerosi altri Stati, l’anno scorso hanno portato nei 44 “Paesi industrializzati” un numero di richieste d’asilo mai raggiunto dopo il 1992, all’inizio della guerra nella ex Jugoslavia.
Secondo il rapporto Asylum Trends 2014 dell’Unhcr, pubblicato oggi, i Paesi industrializzati hanno ricevuto nel 2014 866 mila nuove richieste d’asilo (+ 45% rispetto al 2013).
«Il Paese industrializzato che nel 2014 ha ricevuto il maggior numero di richiedenti asilo è stata la Germania, con oltre 173.000 domande presentate – sintetizza l’Alto commissariato Onu -. Un quarto di tutte le domande di asilo in Germania sono state presentate da cittadini siriani. Gli Stati Uniti hanno ricevuto circa 121.200 richieste di asilo, soprattutto dal Messico e da altri Paesi dell’America centrale. La Turchia, che a fine dello scorso anno ospitava oltre 1,5 milioni di rifugiati siriani, ha ricevuto 87.800 nuove domande di asilo nel 2014, principalmente da parte di iracheni. La Svezia si colloca al quarto posto tra i 44 paesi industrializzati, con 75.100 domande di asilo, soprattutto da parte di siriani ed eritrei».
Al quinto posto l’Italia, con 63.700 nuove domande nel 2014, «il più alto numero mai registrato».
Anche se nei 44 Paesi industralizzati la Siria è il Paese di provenienza più numeroso con 150 mila richiedenti asilo (più del doppio rispetto al 2013), questo numero rimane «modesto» di fronte al totale dei rifugiati siriani registrati o in attesa di registrazione nei Paesi vicini (oltre alla Turchia, l’Egitto, l’Irak, la Giordania e il Libano), che hanno ormai superato i 3,9 milioni.
Collegamento
Il rapporto Asylum Trends 2014 (Unhcr,in inglese, marzo 2015, file .pdf)
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