Il coordinamento Non solo asilo e la rete SenzaAsilo hanno organizzato per il prossimo 12 ottobre al Sermig di Torino un’assemblea per un primo momento di riflessione sulle conseguenze del decreto “Sicurezza e immigrazione”. L’invito è rivolto a tutti gli operatori, le organizzazioni e le realtà che in Piemonte sono preoccupati per lo stato attuale delle politiche migratorie. Durante l’incontro sarà presentata la campagna nazionale “Diritti, non privilegi”.
“Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri”.
Don Lorenzo Milani
«Dunque, l’assassino è il maggiordomo: è la soluzione più classica, la più immediata. All’origine di tutto il nostro malessere, dice il decreto migranti approvato il 24 settembre dal “Governo del cambiamento”, è il re degli indiziati di ogni giallo. E se è stato il “maggiordomo”, il più facile dei colpevoli, l’immagine di tutti noi è salva. Il problema dell’Europa, dell’Italia e delle nostre città sono gli immigrati».
Ironia, uno sferzante j’accuse, un appello a non arrendersi: è quello che si trova nel documento di presentazione dell’assemblea che il coordinamento Non solo asilo e la rete SenzaAsilo hanno organizzato per il prossimo 12 ottobre al Sermig di Torino. L’obiettivo, condividere un primo momento di riflessione sulle conseguenze del decreto “Sicurezza e immigrazione” firmato ieri dal presidente della Repubblica e presentare la campagna nazionale “Diritti, non privilegi”. L’invito è rivolto a tutti gli operatori, le organizzazioni e le realtà che in Piemonte sono preoccupati per lo stato attuale delle politiche migratorie nel nostro Paese.
In sintesi, i promotori dell’assemblea del 12 ottobre ritengono che il decreto “Sicurezza e immigrazione” generi incertezza e insicurezza perché mutila l’esperienza dello SPRAR, perché favorisce il mantenimento dei grandi centri per richiedenti asilo, perché cancella la protezione umanitaria e perché trasforma la cittadinanza in un «regalo».
“Prima gli italiani”: noi & lo slogan perfetto “Che un omicidio ci sia stato, è cosa certa. E’ un cadavere sotto gli occhi di tutti: lo Stato italiano non ha i soldi per aumentare i servizi alla collettività (agli italiani) e il sostegno alle fasce deboli. Ma ci siamo un po’ tutti noi dietro questo omicidio. Non solo i politici che usano soldi pubblici a loro favore, o gli sportivi e i miliardari che prendono la residenza all’estero. Ci siamo anche noi che non facciamo lo scontrino e le fatture, o che dichiariamo redditi bassissimi. Noi che, quando andiamo ad un buffet, – ed è la metafora di anni di politiche coloniali – ci riempiamo il piatto all’inverosimile senza preoccuparci di chi viene dopo. Ci sono le impronte digitali di tutti noi sul corpo dell’ucciso, e le nostre mani su questo Stato che fa acqua perché pieno di buchi. |
Allegato
L’appello-invito Diritti, non privilegi – Assemblea 12 ottobre (file .doc, 5 ottobre 2018)
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