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Diritto d’asilo, un percorso di umanità. Esclusi/2: Roma, Foggia, Treviso e Parma, le esperienze

In lotta per l’inclusione in quattro città italiane con gli strumenti della tutela legale, della denuncia e dell’accoglienza dei rifugiati rimasti esclusi dal sistema istituzionale: le esperienze di Pensare Migrante, Caminantes e CIAC ONLUS emerse dal webinar “Esclusi. Strumenti per tutelare chi è stato messo fuori” a cura di Fondazione Migrantes, Forum per cambiare l’ordine delle cose ed Escapes. Per i primi due interventi del webinar cliccare qui.

Roma e Foggia, contro l’esclusione in un anno di pandemia e di crisi

«Siamo attivi a Roma, a Foggia e nei centri informali in provincia di Foggia, ed essendo nati nel marzo 2020 fin da subito siamo stati costretti a confrontarci con l’esclusione acuita dalla crisi sanitaria, economica e sociale», ha esordito nel webinar Camilla Macciani dell’associazione Pensare migrante.

Tre in particolare le forme esclusione affrontate nell’anno dall’associazione: quella dall’accesso all’accoglienza, quella dall’accesso all’iscrizione anagrafica e infine quella legata alla regolarità del soggiorno. Circa quest’ultima, si è lavorato sui tre fronti della regolarizzazione lavorativa, dei richiedenti asilo “dublinati“, cioè incappati nelle procedure del regolamento “Dublino III”, e dell’attuazione dell’art. 15 del DL 130 per i procedimenti in corso in materia di protezione.  

L’intervento completo nel video del webinar: da 47′ 05” in poi

Materiali: La Lettera dai dublinati: “Non siamo pacchi!”

Pensare migrante è «un nuovo spazio creato da donne e uomini che hanno incontrato sogni, progetti e necessità delle persone migranti e che insieme hanno deciso di dare una nuova forma al pensiero contemporaneo».  Quattro le aree di intervento: Supporto legale, Lavoro e formazione, Campagne e partecipazione e Orientamento socio-sanitario.

Treviso, dentro (e fuori) la caserma Serena

Andrea Berta del progetto Caminantes di Treviso ha descritto il caso del grande centro di “accoglienza” dell’ex caserma Serena, luogo che ha concentrato come pochi altri forme di esclusione e violenza. «Parliamo di un grande hub che è arrivato a contenere un migliaio di persone se non di più, ma anche dell’emblema di tutto un modello».

Nell’estate 2020 l’ex caserma è stata l’epicentro di un gigantesco focolaio di COVID-19 da malagestione (da due a 250 contagiati nel giro di un paio di mesi). Tensioni e proteste ad agosto hanno portato all’arresto di quattro ospiti, uno dei quali, Chaka Ouattara, 23  anni, il più giovane, a novembre si è tolto la vita in carcere. 

Anche nello “stile” complessivo con cui la città di Treviso si confronta con i migranti, Berta ha denunciato una tendenza all’esclusione che non riguarda solo l’accesso ai servizi, ma anche «l'”accesso” alla città in quanto tale, la sua fruizione più basica, dai “DASPO urbani” alle multe a persone che vengono trovate sedute nei parchi. Ai tentativi che vanno nella direzione di un accesso differenziale ai diritti, si sommano quelli che puntano all'”invisibilizzazione” dei migranti».

L’intervento completo nel video del webinar: da 1h 05′ 33” in poi

Il progetto Caminantes è nato su iniziativa di alcuni membri del collettivo ZTL Wake Up! e frequentatori del centro sociale Django. Ha aperto un dormitorio autogestito con sette posti letto più due in “emergenza” nel periodo invernale per coloro che non possono accedere ad altri servizi o hanno bisogno di una sistemazione temporanea o saltuaria. Realizza inoltre uscite di strada e, una volta la mese, organizza un pranzo sociale presso il dormitorio.

A Parma “c’è posto per voi”

(Foto CIAC ONLUS).

«Parma ha costruito sportelli per l’asilo e la cittadinanza, ha progetti SPRAR. Ma abbiamo pensato che era venuto il momento di fare qualcosa di più, e nello stesso tempo qualcosa che è all’origine del senso di umanità». Emilio Rossi di CIAC ONLUS di Parma ha raccontato il progetto Wonderful World, nato dopo l’entrata in vigore dei decreti “Salvini”.

«Una casa a tre piani – spiega Rossi – che abbiamo avviato nel dicembre 2019 e che abbiamo voluto bella, con il tono di un albergo e aperta alle persone escluse dall’accoglienza istituzionale e lasciate sulla strada: quelli che avevano ancora la protezione umanitaria, i titolari di protezione speciale che non si capiva se potevano entrare nel SIPROIMI, i ricorrenti… In due mesi siamo arrivati a decine di volontari che venivano a collaborare nella gestione. È stato un progetto di contrasto al razzismo e un’azione politica, ma è stato gestito anche come un bene comune da parte degli stessi rifugiati. Non avremmo potuto chiedere un finanziamento statale, ma si è rivelato importante l’aiuto dei Saveriani, che ci hanno messo a disposizione una struttura non utilizzata.  E riusciamo a offrire agli ospiti gli stessi servizi dei progetti SPRAR: tutela legale, accompagnamento ai servizi del territorio, corsi di italiano, formazione, orientamento al lavoro. C’è una voce che viene da questa comunità di parmensi e rifugiati, e dice: “C’è un posto per voi”».

Con 15 camere, nell’arco di un anno la casa ha ospitato 20 persone. 

L’intervento completo nel video del webinar: da 1h 21′ 25” in poi

Materiali: The story of Wonderful World, video (febbraio 2021)

Leggi anche su Vie di fuga

Il “dossier” Diritto d’asilo, un percorso di umanità

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by Mauro Biani – Repubblica
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