Ieri il direttore generale di Frontex è stato chiamato a rispondere davanti alla commissione LIBE dell’Europarlamento sulle accuse di coinvolgimento del personale dell’Agenzia nei respingimenti di migranti e rifugiati attuati dalla Guardia costiera greca.
Secondo il direttore generale di Frontex Fabrice Leggeri, ascoltato ieri in video-collegamento dalla commissione Libertà civili (LIBE) del Parlamento Europeo, non ci sono prove del coinvolgimento di uomini dell’Agenzia Europea per il controllo delle frontiere in nessuno dei casi in cui la Guardia costiera greca è accusata di aver fermato imbarcazioni con rifugiati e migranti a bordo e di averle respinte in acque turche.
Il direttore di Frontex ha anche affermato che gli agenti di Frontex devono attenersi alle istruzioni del Paese membro “ospitante”, in questo caso la Grecia.
Ma la maggior parte dei deputati della LIBE ha lamentato il ripetersi di questi incidenti sospetti, in un quadro di scarsa trasparenza: secondo gli eurodeputati, Frontex dovrebbe agire in modo diverso di fronte a possibili violazioni dei diritti fondamentali. Vari oratori, inoltre, hanno sollevato l’urgenza di impiegare personale aggiuntivo per trattare le denunce sulle violazioni.
Il nuovo “caso Frontex” era stato denunciato in un’inchiesta congiunta pubblicata il 23 ottobre da vari media, fra cui lo Spiegel, la TV tedesca ARD e il sito investigativo inglese Bellingcat: «Mezzi navali dell’Agenzia Europea per il controllo delle frontiere sono state complici in operazioni di “respingimento” in mare per scacciare rifugiati e migranti che cercavano di entrare nell’UE attraverso le acque greche». Questo il link sullo Spiegel e questo quello su Bellingcat.
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