La protezione speciale può essere richiesta direttamente in Questura. La rete nazionale del Forum per cambiare l’ordine delle cose accoglie con soddisfazione la circolare interpretativa del 19 luglio per la legge 173/2020 di riforma dei decreti sicurezza. Ma aggiunge che bisogna ancora far crescere la consapevolezza sui diritti: per questo continuerà a monitorare ciò che avviene nei contesti locali.
«Accesso diretto alla protezione speciale, tutela dei percorsi individuali, importanza delle Commissioni, diritto al non sradicamento: ora si garantisca l’applicazione, e avanti con reali processi inclusivi». Per la rete nazionale del Forum per cambiare l’ordine delle cose la circolare interpretativa della legge 173/2020 di riforma dei decreti sicurezza, un provvedimento emanato il 19 luglio dalla Commissione nazionale asilo, è finalmente una buona notizia.
«È un documento atteso da tempo – commenta il coordinamento del Forum -, almeno da dicembre: da quando, cioè, il DL 130 veniva convertito nella legge 173/2020, superando i “decreti sicurezza”».
Allora infatti «il cambiamento era stato solo formale: nella pratica, l’accesso alla protezione internazionale, e in particolare alla “nuova” protezione speciale introdotta dalla normativa, non era affatto garantito, come denunciato da un monitoraggio sul campo realizzato da noi insieme a una rete di organizzazioni e associazioni (tra le altre Grei250, Ciac ONLUS, Alter Ergo ed EuropAsilo). Molte le prassi illegittime messe in atto da Questure e Commissione territoriali, che ostacolavano il godimento dei diritti per i richiedenti protezione, boicottando di fatto la legge approvata. Una situazione su cui, dopo un continuo lavoro di confronto e sollecitazione politica, informazione e monitoraggio, è finalmente intervenuta la Commissione nazionale che, di concerto con l’amministrazione dell’Interno, con gli uffici dipartimentali delle Libertà civili, della stessa ministra Lamorgese e del legislativo, ha elaborato un dispositivo attuativo del DL: appunto questa circolare interpretativa, che indica operativamente i passi da compiere».
“C’è voluta una circolare per far rispettare la legge…”
In un ampio comunicato (v. sotto negli Allegati) il Forum per cambiare l’ordine delle cose ha raccolto i primi giudizi sulla circolare espressi dai vari organismi che lo costituiscono. Alcuni dei commenti non risparmiano qualche nota critica. Ad esempio, l’attivista Teresa Menchetti sottolinea come «ancora oggi, dopo ormai oltre vent’anni di politiche d’asilo definite anche a livello istituzionale, siamo costretti a chiedere circolari per tutelare l’applicabilità di una legge che dovrebbe invece prevedere una giurisprudenza immediata».
In altre parole, in Italia resiste, duro a morire, un approccio che sembra ostacolare regolarmente l’accesso ai diritti sanciti dalle leggi. Così bisogna continuare a far crescere la consapevolezza di questi diritti, e a monitorare ciò che avviene nei contesti locali, nelle procedure concrete.
Il Forum per cambiare l’ordine delle cose proseguirà in questo percorso, afferma la coordinatrice Giovanna Cavallo, «per tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente. Un percorso in cui segnalare prassi, contesti e casistiche e in cui offriamo il massimo sostegno dei nodi locali delle reti del Forum».
Allegati
Il comunicato del Forum per cambiare l’ordine delle cose (22 luglio 2021, file .docx)
No comment yet, add your voice below!