Nel 2016 il numero dei minori non accompagnati sbarcati in Italia è più che raddoppiato rispetto al 2015. Nel primo semestre dell’anno quelli che hanno chiesto asilo sono stati 2.416, ma per quelli che sono stati esaminati nel periodo sono cresciuti i dinieghi. In particolare ai non accompagnati è dedicata la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato” del prossimo 15 gennaio. Perego (Migrantes): «Si tratta di un fenomeno che richiede un’attenzione particolare a diversi livelli: sul piano dell’accertamento dell’età con strumenti adeguati; con luoghi di accoglienza che non siano i CAS; con l’attenzione ai traumi subiti nel corso di viaggi che durano anni; e per la continuazione del viaggio verso altri Paesi europei desiderata da due ragazzi su tre». Alla presentazione della “Giornata mondiale”, anche i “Cinque sì, due no e un no condizionato” della Chiesa italiana: l’intervento di mons. Galantino, segretario generale CEI, nei materiali di approfondimento.
Nel 2016, anno del maggior arrivo di rifugiati e migranti sulle coste italiane (circa 181.400 persone), il numero dei minori non accompagnati sbarcati è più che raddoppiato rispetto al 2015, passando da 12.360 a 25.772: 25.772 bambini e ragazzi di 80 nazionalità diverse.
È dedicata a loro in particolare, fin dallo scorso settembre, la “Giornata mondiale del migrante e del rifugiato” 2017 che si terrà il prossimo 15 gennaio sul tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce“.
Quello dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), ha sottolineato ieri a Roma il direttore della Fondazione Migrantes mons. Giancarlo Perego alla conferenza stampa di presentazione della “Giornata”, «è un fenomeno che richiede un’attenzione particolare a diversi livelli : sul piano dell’identificazione dell’età del minore con strumenti adeguati, che oggi lasciano un dubbio di più/meno due anni, con il rischio di non tutelare alcuni ragazzi; con luoghi di accoglienza che non siano i CAS (che oggi ospitano l’85% dei minori non accompagnati, perché solo meno di 2.000 sono in un progetto SPRAR), mentre quasi il 50% dei minori sono concentrati al Sud soprattutto in Sicilia (6.500) e in Calabria (1.500); con l’attenzione ai traumi subiti nel corso di viaggi che durano almeno due anni per la maggior parte di essi; e per la continuazione del viaggio verso altri Paesi europei, ancora in solitudine o con amici, per almeno due su tre dei minori sbarcati».
Tra i minori accolti al primo posto ci sono quelli provenienti dall’Egitto. Seguono Gambia, Albania, Nigeria, Eritrea, Guinea, Costa d’Avorio, Somalia, Mali e Senegal.
Se chiedono asilo (e sempre più spesso ottengono un diniego)
La Migrantes richiama l’attenzione anche sui MSNA richiedenti asilo, i cosiddetti MSNARA. Nel 2015 sono stati 3.959, quasi tutti maschi e partiti soprattutto da Gambia, Nigeria, Senegal e Bangladesh.
Fra le nazionalità a cui è stata riconosciuta a questi ragazzi una forma di protezione troviamo in particolare quella senegalese (95%), guineana (94,4%), gambiana (94%), ghanese (90%), maliana (87%) e nigeriana (82%). Ben l’81% ha ottenuto una protezione umanitaria, il 4% lo status di rifugiato e il 3% la protezione sussidiaria. Se si guarda allo status di rifugiato sono stati i somali (23%) a ottenerlo di più, seguiti dai ghanesi (4%), maliani, senegalesi, nigeriani ed egiziani (tutti sul 3%).
«Evidentemente si tratta di minori che provengono da Paesi dove sono in atto guerre o che, comunque vivono ancora una situazione di guerra o di conflitti», ha commentato Perego.
Nel solo primo semestre 2016, invece, i MSNARA sono 2.416, provenienti soprattutto dal Gambia (752, 31% del totale), dalla Nigeria (297, 12,3%) e dal Senegal (227, 9,4%).
Come per il 2015, anche nel 2016 la maggior parte dei MSNARA esaminati ha ricevuto una protezione umanitaria (1.013 ovvero il 58%), lo status di rifugiato è stato riconosciuto al 4% mentre la protezione sussidiaria al 3%. Però «è in allarmante aumento la percentuale di minori a cui non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione, il 33%. A differenza del 2015, sono gli egiziani a ottenere maggiormente una qualche forma di protezione e a ricevere la proposta di quella umanitaria od ottenendo quella sussidiaria, mentre lo status di rifugiato viene spesso riconosciuto ai minori nigeriani».
Allegati
Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2017: l’intervento di mons. Perego (10 gennaio 2016)
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