I minori stranieri non accompagnati che sempre più numerosi sbarcano in Italia trovano un “sistema” d’accoglienza in affanno, impreparato e carente. Al di là dei numeri (12.700 quelli “presenti e censiti” e già 16.600 quelli sbarcati in questo 2016), il quadro della situazione è stato approfondito e denunciato senza reticenze solo negli ultimi mesi.
All’inizio di settembre abbiamo ormai superato quota 16.611: 4.000 in più rispetto a tutti quelli sbarcati l’anno scorso, 3.000 in più rispetto a quelli sbarcati in tutto il 2014 (dati Viminale). I numeri del periodo gennaio-giugno di questo 2016 hanno registrato un raddoppio rispetto allo stesso periodo del 2015: in tutto 11.600 i minori sbarcati in Italia fra gennaio e giugno 2016 (dati Save the Children), di cui 10.500 non accompagnati (il 90%), contro i 6.500 minori sbarcati di cui 4.400 “non accompagnati” fra gennaio e giugno 2015. È la piccola “invasione”, questa sì, dei minori stranieri non accompagnati (MSNA): una cittadina di provincia popolata di under 18 migranti e rifugiati arrivati senza adulti che ne siano responsabili.
Quattro su dieci in Sicilia
A fine luglio, certifica l’ultimo bollettino del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, quelli “presenti e censiti” nel nostro Paese erano 12.708: soprattutto egiziani (2.605), seguiti dai gambiani, dagli albanesi, dagli eritrei e dai nigeriani. Gli “irreperibili”, cioè i MSNA che avevano abbandonato i servizi di accoglienza, erano ben 5.315 (il 40% dei presenti e censiti): qui si trattava soprattutto di egiziani (1.218 minori), somali, eritrei e afghani.
Per il 94% maschi, in realtà chiamare i MSNA “bambini” è in genere inesatto: oltre otto su 10 sono adolescenti di 16-17 anni. Ma uno su 10 è un quindicenne e un altro uno su 10 ha meno di 14 anni.
Presenti o irreperibili, questi ragazzi hanno trovato in Italia un “sistema” d’accoglienza in affanno, impreparato e gravemente carente. Oggi il 40% dei MSNA presenti è concentrato in Sicilia. La seconda regione per numero di presenze è ancora del Sud, la Calabria (8%), seguita dalla Lombardia (7%).
L’Intesa è lontana
Ormai più di due anni fa, l’Intesa in Conferenza unificata del 10 luglio 2014 aveva sancito l’impegno del governo alla seconda accoglienza di tutti i MSNA, richiedenti asilo e non, nei progetti del sistema SPRAR «adeguatamente potenziato e finanziato» (un impegno diventato legge nella n. 190/2014, art. 1 comma 183). Però di fatto i posti SPRAR riservati ai MSNA sono arrivati solo a 1.838 (fonte ANCI-Cittalia, luglio 2016): appena un settimo dei MSNA oggi presenti e censiti.
Tuttavia il quadro della situazione è stato approfondito e denunciato senza reticenze solo negli ultimi mesi, più che dal rapporto istituzionale ANCI-Cittalia di luglio (fermo tra l’altro, con il grosso dei suoi dati, al 2014), dalle ultime indagini sul campo di Oxfam Italia e Save The Children. Le due ONG, ognuna nell’edizione integrale di un proprio rapporto, hanno raccolto tra l’altro numerose testimonianze dirette di MSNA (e rivolgono alle istituzioni una nutrita serie di richieste e “raccomandazioni”).
(segue nella news successiva)
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