Nello scorso dicembre, i richiedenti asilo nei 28 Paesi dell’Unione europea più la Svizzera e la Norvegia hanno fatto registrare un aumento del 24% rispetto allo stesso mese del 2012.
Secondo dati diffusi dall’Easo (lo European Asylum Support Office con sede a Malta) è probabile che le domande d’asilo nell’Unione europea “allargata” in tutto il 2013 abbiano superato le 450 mila.
Nello scorso mese di dicembre nei Paesi dell’Ue più Svizzera e Norvegia si è registrato un aumento del 24% di richiedenti asilo rispetto al dicembre 2012.
In 16 Paesi dell’Unione allargata la Siria è ormai fra i tre principali Paesi di provenienza.
Dopo un forte aumento nella scorsa estate, i richiedenti fuggiti dall’Eritrea hanno fatto registrare un flusso consistente ancora sino alla fine dell’anno, a livelli più elevati rispetto al primo semestre del 2013.
Sempre nel dicembre 2013, i richiedenti asilo fuggiti dai Balcani occidentali rappresentano il 17% di tutti quelli registrati nei confini dell’Unione allargata, e si confermano come il gruppo più numeroso fra i richiedenti.
Terzo trimestre 2013: “Mai numeri così elevati dal 2008”
L’Easo ha presentato anche i dati consolidati del Quarterly Asylum Report per il terzo trimestre 2013. Nel periodo, le domande d’asilo nell’Ue “allargata” sono state 128.180, il 14% in più rispetto al secondo trimestre, «raggiungendo il livello più elevato da quando questi dati sono raccolti a livello dell’Unione, cioé dal 2008».
Nel terzo trimestre 2013 le domande d’asilo di cittadini siriani sono state 14.835, il 70% in più rispetto al secondo. Mentre le domande presentate da eritrei nello stesso periodo sono più che triplicate (+ 200%), raggiungendo le 7.590.
Aumento di richieste in Italia, ma non solo…
Sempre nel terzo trimestre 2013 rispetto al secondo, l’Italia ha visto un aumento del 31% di richiedenti asilo.
Ma in Svezia l’aumento è stato dell’83%, e in Bulgaria addirittura del 115%.
Il nostro Paese, per numero assoluto di richiedenti asilo nel trimestre, si colloca dopo la Germania, la Svezia e la Francia, quasi alla pari con il Regno Unito.
Cali significativi del 50% si sono registrati, di contro, in Polonia e in Ungheria (- 50% circa).
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