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Pagella in tasca, in Piemonte i primi cinque minori soli dal Niger

Sono originari del Darfur e rifugiati in Niger. Grazie al nuovo “canale di ingresso” legale e sicuro del progetto Pagella in tasca, con una borsa di studio di 12 mesi potranno conseguire la licenza media e poi scegliere se continuare il proprio percorso nella secondaria superiore o nella formazione professionale. In totale i ragazzi coinvolti nel progetto saranno 35. Intanto, nel solo mese di settembre è stato segnalato l’ingresso nel nostro Paese di 1.005 nuovi minori stranieri non accompagnati, con una tendenza all’aumento. Fra sbarchi e rotta balcanica, il loro arrivo è stato molto diverso da quello dei cinque ragazzi accolti all’aeroporto di Torino Caselle.

 

(Foto UNHCR/E. Givone).

Nei giorni scorsi è sbarcato all’aeroporto di Torino Caselle il primo gruppo di cinque minori non accompagnati inseriti nel progetto Pagella in tasca, promosso e realizzato da InterSos insieme all’UNHCR e in collaborazione con una rete di partner del capoluogo subalpino. Si tratta di ragazzi tra i 15 e i 17 anni, originari del Darfur, in Sudan, e rifugiati in Niger.

In Italia è stata preparata per loro un’accoglienza in famiglie affidatarie, ha spiegato InterSos in una nota, «con un meccanismo di “community sponsorship” che prevede anche il coinvolgimento di tutori volontari e del Comune di Torino oltre alle organizzazioni del privato sociale. Le famiglie riceveranno un supporto educativo, legale e psicologico. Grazie ad una borsa di studio di 12 mesi, i minori potranno conseguire la licenza media e poi scegliere se proseguire il proprio percorso nella scuola secondaria superiore o nella formazione professionale».

Il progetto Pagella in tasca, un nuovo (e innovativo) “canale di ingressoregolare e sicuro, prevede l’arrivo in Italia dal Niger di altri 30 minori non accompagnati, per un totale di 35.

Sono partner del progetto, insieme a Intersos e all’UNHCR, il Comune di Torino, la rete CPIA Piemonte, l’Arcidiocesi di Torino e alcune organizzazioni locali; è stato firmato un protocollo d’intesa nazionale ad hoc con i ministeri degli Esteri, dell’Interno e del Lavoro. Il progetto è sostenuto dalla CEI nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare” con fondi dell'”Otto per mille”, dalla Fondazione Migrantes, dall’ACRI nell’ambito del Progetto “Migranti” e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

E gli altri? Sempre più arrivi negli sbarchi e dalla rotta balcanica

  • Nel solo ultimo mese di settembre è stato segnalato l’arrivo nel nostro Paese di 1.005 nuovi minori stranieri non accompagnati (MSNA). Un arrivo molto diverso da quello dei cinque ragazzi sbarcati a Torino Caselle nei giorni scorsi. Si tratta soprattutto di albanesi, bangladesi, egiziani, tunisini, pakistani, afghani. Quelli egiziani, tunisini e somali sono arrivati soprattutto negli “sbarchi” dal Mediterraneo. Mentre quelli albanesi, bangladesi, pakistani, afghani e kossovari sono stati “segnalati” in maggioranza già sul territorio, probabilmente dopo essere entrati in Italia dalla rotta balcanica.
  • Sempre alla fine di settembre risultavano presenti in Italia 9.661 MSNA, una cifra nettamente superiore rispetto alla fine di giugno, 7.802: un aumento del 24% in appena tre mesi. Alla fine del dicembre 2020 il totale era ancora inferiore, 7.080 fra ragazzi e bambini.
  • Nel totale di 9.661 MSNA presenti a settembre, quelli di cittadinanza sudanese sono pochissimi, appena 115. A prevalere sono i ragazzi arrivati dal Bangladesh (2.543), prima cittadinanza in assoluto, seguita da quella tunisina (1.612), egiziana (1.036), albanese (987), pakistana (626) e ivoriana (368).

(Fonte: ministero del Lavoro e delle politiche sociali 2021).

 

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