Chi non potrà partecipare all’appuntamento in piazza San Pietro domani, 8 marzo, “per i dimenticati di Idlib” potrà accendere un lumino o una candela e metterlo sul davanzale di una finestra di casa, ma anche aderire all’appello lanciato da associazioni e giornalisti. ***Aggiornamento 8 marzo 2020: lo striscione in piazza e il “grazie” di rimando di papa Francesco***
Cresce e allarga il suo raggio l’iniziativa dell’associazionismo e del mondo del giornalismo “Per i dimenticati di Idlib“. Chi non potrà partecipare all’appuntamento di piazza San Pietro alle 11,15 di domani, 8 marzo, potrà accendere, come ha invitato ieri Marco Tarquinio direttore di Avvenire, un lumino o una candela e metterlo sul davanzale di una finestra di casa, «anche se sarà una luce accesa in pieno giorno», come ha scritto Tarquinio: «Perché i tanti durissimi giorni che sono passati e quelli, terribili, che si stanno inanellando purtroppo non bastano ancora per “vedere” dentro la lunga notte siriana».
«È necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo nella terra di Idlib e al limitare d’Europa – ha aggiunto il direttore di Avvenire. – È necessario che si faccia luce nelle menti dei “grandi” del mondo e, soprattutto, qui e ora, dei politici europei e turchi. È necessario che si veda la realtà di un popolo massacrato e usato. È necessario che si lavori per una svolta nel segno dell’umanità, della politica responsabile, del soccorso alle vittime, dell’accoglienza dei perseguitati».
Inoltre è possibile aderire all’appello che riportiamo in allegato (con le prime adesioni di singoli e organismi, fra cui la Fondazione Migrantes) e inoltrarlo al recapito mail: luminiperlasiria@focsiv.it
Allegato
L’appello “Per i dimenticati di Idlib” (6 marzo 2020, file .docx)
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