Lives on Hold: Profiles and Intentions of Refugees from Ukraine è il titolo del rapporto UNHCR uscito il 12 luglio che racconta le vite, le aspettative e i desideri dei rifugiati dall’Ucraina. Un punto emerge preponderante: il desiderio di ritornare a casa ma l’incertezza del quando e del come legata al conflitto in corso. Come nella maggior parte dei casi la maggior parte dei rifugiati dall’Ucraina spera di fare ritorno a casa al più presto ma circa i due terzi prevedono l’impossibilità di stabilire date e programmare rientri fino a quando le ostilità non saranno cessete e la situazione di sicurezza generale sarà migliorata.
Queste le evidenze del rapporto UNHCR il cui titolo in italiano è: “Vite in sospeso: profili e intenzioni dei rifugiati dall’Ucraina”. Un viaggio all’interno delle vite di uomini e soprattutto donne, bambini e anziani fuggiti dall’Ucraina a partire dallo scorso 24 febbraio: chi sono, da quale zona dell’Ucraina arrivano, dove hanno trovato rifugio. E cosa si aspettano dal futuro.
Ai fini della stesura di questo report, l’UNHCR e i partner hanno intervistato circa 4.900 rifugiati soggiornanti in 6 Paesi confinanti o limitrofi all’Ucraina: Repubblica Ceca, Ungheria, Repubblica di Moldavia, Polonia, Romania e Slovacchia. Le interviste sono state raccolte tra metà maggio e metà giugno 2022 per meglio comprenderne il profilo, le intenzioni future.
I dati mostrano che il 16 per cento pianificava di fare ritorno in Ucraina nell’arco dei due mesi successivi, di cui il 15 per cento col solo obiettivo di restarvi temporaneamente per far visita ai familiari, fare scorte di provviste o aiutare i parenti a evacuare. È necessario qui ricordare che il 90% delle persone intervistate era di sesso femminile; le donne sono diventate le uniche persone a prendersi cura dei bambini e degli anziani fuggiti nell’arco dei 5 mesi di conflitto.
I piani dei rifugiati/e relativi alla decisione di restare nel paese di accoglienza o di pianificare il momento in cui spostarsi variavano in modo significativo secondo la loro regione di origine, il tempo trascorso dall’inizio della fuga. Anche il Paese e la situazione di accoglienza in cui si trovavano incide in modo importante nella scelta.
UNHCR sottolinea nel report che sosterrà le famiglie erogando loro aiuti per coprire i costi di affitto e riparerà una parte delle case danneggiate, interventi di cui beneficeranno le persone che hanno deciso di fare ritorno. Nonostante l’estate sia eccessivamente calda è necessario pensare già all’inverno perché la sola assistenza umanitaria non sarà sufficiente per arginare i peggiori effetti della stagione fredda o a creare le opportunità di sostentamento per tutti gli abitanti ucraini.
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