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Richiedenti asilo in Italia, per quattro su cinque è diniego. Iscrizione anagrafica a Roma: ancora problemi nonostante la sentenza della Consulta

Il 2020 è avviato a chiudersi con un numero di richiedenti asilo in Italia inferiore di un terzo rispetto al 2019. «Diniego» per quattro quinti dei richiedenti esaminati fra gennaio e novembre. Appena 498 le protezioni speciali l’1,3% di tutti i richiedenti esaminati. A Roma il dossier “L’anagrafe respingente”. ***Aggiornamento 5 gennaio 2021: protezione e rischio COVID nei Paesi d’origine: le ordinanze del Tribunale civile di Milano***

Fonte: elaborazione Vie di fuga su dati mensili Dipartimento Libertà civili e immigrazione 2020.

Il 2020 sta per chiudersi con un numero di richiedenti asilo che si conferma inferiore di un terzo rispetto al 2019. Secondo i dati provvisori mensili del Dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno, appena aggiornati a tutto novembre, quest’anno hanno presentato domanda di protezione circa 23.800 persone, contro le 35 mila dello stesso periodo dell’anno scorso.

L’ultimo mese ha visto come principali Paesi di fuga il Pakistan, seguito dalla Nigeria, dal Bangladesh, dalla Tunisia, dalla Somalia, dal Gambia, dal Salvador, dal Mali, dall’Afghanistan e dalla Costa d’Avorio (vedere nella tabella a fianco: cliccare per ingrandire).

Sempre nel periodo gennaio-novembre risultano circa 38.500 richiedenti esaminati. Quasi quattro su cinque (77%) hanno ricevuto un diniego. Appena 498 le protezioni speciali riconosciute da gennaio: l’1,3% di tutti i richiedenti esaminati.

Roma e richiedenti asilo: se la Consulta non basta…

Sembra incredibile, ma anche dopo la sentenza 186/2020 della Corte Costituzionale, in alcuni uffici del territorio della capitale le persone ospitate nei centri di accoglienza sono ancora escluse dall’anagrafe.

Lo hanno denunciato in queste settimane 15 organizzazioni (fra cui Intersos, Centro Astalli, Caritas romana e Medici senza frontiere) nel dossier L’anagrafe respingente. Una fotografia di Roma in emergenza. Si legge nel documento: «La preclusione dell’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, configurata dal decreto 113/2018 e dichiarata incostituzionale con la sentenza della Corte Costituzionale n. 186/2020, ha favorito la proliferazione di prassi illegittime. Nei due anni che intercorrono fra l’entrata in vigore del decreto e l’intervento della Consulta, molti titolari di protezione, ad esempio, sono stati erroneamente esclusi dall’iscrizione anagrafica in alcuni uffici, soprattutto nei mesi immediatamente successivi all’entrata in vigore del decreto».

Ma fino a oggi nemmeno la sentenza della Consulta, evidentemente, dopo cinque mesi è riuscita a risolvere del tutto questa stortura del primo decreto sicurezza.

Collegamento

Protezione e rischio COVID nei Paesi d’origine: le ordinanze del Tribunale civile di Milano (da Ilcorriere.it, 27 dicembre 2020) 

 

 

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

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by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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