Proclami trionfali, ma anche un provvedimento d’urgenza della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo per l’ultimo “caso” Sea Watch.
Questa volta si “conclude” con proclami trionfali: «Missione compiuta! Ancora una volta, grazie all’impegno del governo italiano e alla determinazione del Viminale, l’Europa è stata costretta a intervenire e ad assumersi delle responsabilità…» (sic il ministro dell’Interno Matteo Salvini).
Ma si conclude anche dopo un provvedimento della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, che su ricorso del capitano della nave Sea Watch 3, di uno dei migranti e dei 15 minori non accompagnati presenti a bordo, il 29 gennaio ha chiesto al governo italiano, con una “misura provvisoria, «di prendere tutte le misure necessarie, al più presto, per garantire a tutti i richiedenti adeguata assistenza sanitaria, cibo, acqua e i beni di base necessari».
«Per quanto riguarda i 15 i minori non accompagnati – si legge nel provvedimento della Corte di Strasburgo – si chiede al governo di garantire un’adeguata assistenza giuridica (ad esempio, la nomina di tutori). Il governo è inoltre invitato a tenere la Corte costantemente informata sugli sviluppi della situazione dei richiedenti».
Si prevede che la Sea Watch 3 arriverà nel porto che le è stato assegnato, quello di Catania, nella mattinata di oggi. Nella città etnea sarebbero già stati emessi dal Tribunale per i minorenni i provvedimenti di nomina di tutore per ciascuno dei minori presenti a bordo.
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