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Archivio Tag: appello

“E se fossimo noi…?” Dopo la settimana dei quattro naufragi l’appello di Nigrizia: “Digiuno e una foto sui social”

L'”appuntamento” è per domani 28 agosto. I promotori invitano tutti a un digiuno e a postare sui social una foto con il proprio volto e un cartello con la scritta «#esefossimonoiadaffogare?Adessobasta!». Nell’appello anche una presa di posizione sull’ordinanza Musumeci sospesa oggi dal TAR: «No all’uso dei migranti per scopi elettorali!».

Decreto Minniti-Orlando, migliaia di ricorsi in Cassazione

Il decreto Minniti-Orlando del 2017, che ha abolito la chance di ricorso in Appello per i procedimenti in materia di protezione internazionale, ha causato nell’ultimo anno un boom «inaspettato» di ricorsi in Cassazione: 6.026 i ricorsi presentati nel 2018, contro i 1.089 del ’17. Oltre 6.000 i procedimenti rimasti pendenti a fine 2018 presso la Suprema Corte.

Non accompagnati: già 6.000 quelli arrivati in questi mesi. L’appello di Ong e associazioni

Per la prima volta l’AIBI, Amnesty International, la Caritas Italiana, la Fondazione Migrantes, il Centro Astalli, il CIR, il CNCA, Save the Children, Intersos, Emergency, la Comunità di Sant’Egidio e Terre des Hommes rivolgono insieme un appello al governo Renzi e al Parlamento italiano per «far fronte alle condizioni critiche e inadeguate di accoglienza e protezione dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia e di quelli che arriveranno nei prossimi mesi».

L’asilo politico in Germania

Il diritto d’asilo per perseguitati politici, in Germania, è un diritto fondamentale iscritto nella Costituzione (art. 16). E’ il ministero dell’Immigrazione tedesco, attraverso le sedi distaccate in tutto il Paese, a decidere o meno il riconoscimento dello status di rifugiato secondo la legge vigente sulla procedura d’asilo.

Dopo la crisi libica, è tempo di diritti

 Prosegue la campagna “Diritto di scelta” promossa da Melting Pot Europa (www.meltingpot.org) per il rilascio di un titolo di soggiorno ai richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Si tratta di circa 25.000 persone giunte in Italia all’indomani dello scoppio della crisi libica, ma che non sono nate in Libia. Si tratta di persone nate in Somalia, in Eritrea, in Ghana, in Nigeria, nel Mali, nel Ciad, in Sudan, in Costa d’Avorio, in Bangladesh o in Pakistan che a causa della loro origine rischiano di vedere rigettata la domanda d’asilo dalle commissioni territoriali che in questi mesi hanno già operato un altissimo numero di dinieghi. Le adesioni stanno raggiungendo quota 5000 firme e tra i primi firmatari ci sono personalità come padre Alex Zanotelli, la giornalista Giuliana Sgrena, gli attori Ascanio Celestini e Sabina Guzzanti, il sindaco di Napoli, Luigi De Margistris. A sostegno della campagna di Melting Pot, Marida Augusto e Max Hirzel dell’associazione “Apertamente” di Biella, hanno girato una breve video-richiesta di un titolo di soggiorno per tutti i profughi della guerra libica con interventi di alcuni ragazzi ospiti del centro situato nella provincia biellese (www.mondocapovolto.it). Il tema del titolo di soggiorno per questi richiedenti asilo appare urgente tanto che anche l’Asgi (Associazioni Studi Giuridici Immigrazione) ha redatto un documento  (http://www.asgi.it/public/parser_download/save/1_asgidocumenti.umanitario_2011.pdf) sul rilascio di un permesso umanitario per chi è fuggito dai Paesi arabi in rivolta, indipendentemente dallo Stato in cui si è nati. Tra gli altri hanno aderito a questo appello l’Arci, il Naga di Milano, Senza Confine –

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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