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Archivio Tag: diniego

Non accompagnati: 18 anni, accoglienza e diniego, che fare?

Una nuova scheda e un aggiornamento per affrontare concretamente i problemi del diritto all’accoglienza e dei dinieghi per i minori non accompagnati che compiono 18 anni ai tempi del cosiddetto “decreto sicurezza”. Destinatari, soprattutto i tutori e gli operatori che lavorano con i MSNA.

Doppi dinieghi, Torino: perché la collaborazione delle istituzioni si è fermata?

Si è inspiegabilmente interrotto il percorso di collaborazione con Prefettura e Questura che, nei mesi scorsi, ha già portato al riconoscimento di 51 permessi di soggiorno per motivi umanitari a favore di richiedenti asilo che, con un regolare contratto di lavoro, rischiavano di cadere in una situazione di irregolarità per i dinieghi ricevuti dalla Commissione territoriale e dalla Corte d’appello: sono i cosiddetti doppi dinieghi. Per discutere della situazione e di possibili iniziative, la rete SenzaAsilo ha indetto un incontro mercoledì 15 dicembre a Torino.

Storie di ordinario diniego

Un giovane chiede asilo, fa un percorso di integrazione, sostiene un bell’esame di terza media, lavora come volontario. Pensa di continuare gli studi. Ma la sua domanda di protezione viene respinta. La sua insegnante di italiano si chiede: «Che senso ha tutto questo? Con che spirito posso iscrivere ai corsi CPIA nuove persone, altri giovani che non avranno futuro?».

Ferragosto 2015: i numeri, la cronaca. E quelle persone “di troppo”

Ferragosto 2015: i dati del Viminale, l'”ultima” tragedia nel Canale di Sicilia. E una chiave per riflettere sul diritto d’asilo e altri diritti…

Ricorsi ai dinieghi: quanto costa ai richiedenti se non possono fare ricorso al gratuito patrocinio?

Il costo di un ricorso a un diniego dipende da vari fattori: la complessità delle questioni trattate, il numero di udienze, la necessità di svolgere attività istruttoria, l’eventuale nomina di ausiliari come l’interprete e di consulenti tecnici. Risulta quindi difficile stabilire i costi in via generale. In questa sede ci limiteremo a tracciare delle possibili strade. Se non ci sono particolari esigenze istruttorie, il procedimento si risolve in un’unica udienza, con l’interrogatorio del ricorrente (che si svolge quasi sempre con l’ausilio di un interprete). Ci sono però altri fattori che possono fare aumentare i costi, quali la necessità di rispondere per iscritto alle deduzioni di controparte o di rappresentare al giudice elementi o prove sopravvenuti. Il compenso per un procedimento come quelli descritti sopra potrebbe essere di circa 800 € a cui si deve aggiungere l’IVA e la CPA (cassa di previdenza degli avvocati che è pari al 2% della parcella). Fino a luglio 2011 la presentazione del ricorso comportava il pagamento di 85 € (77 di contributo e 8 di imposta di bollo), mentre oggi il contributo unificato è di € 225 (cui si aggiunge l’imposta di 8 € per un totale di 233).  Un ricorso come descritto sopra, compreso contributi e imposta di bollo, costerebbe a un richiedente (qualora non riuscisse a ottenere il gratuito patrocinio) poco più di 1.000 €. Cifra impossibile da sostenere per la maggiorparte dei richiedenti a causa del divieto di svolgere attività lavorativa nei primi sei mesi della domanda e della successiva difficoltà di trovare un

Gratuito patrocinio: un diritto a rischio per i richiedenti asilo

Il gratuito patrocinio è un beneficio previsto dalla Costituzione italiana (art. 24 Cost.) che consiste nel fornire assistenza legale gratuita, per promuovere un giudizio o per difendersi davanti a un giudice, a chi non è in grado di sostenere le spese legali. Il pagamento di tutte le spese quindi è a carico della Stato. Per quanto riguarda i richiedenti asilo che vogliono impugnare l’eventuale diniego della protezione internazionale e avvalersi del gratuito patrocinio la questione è piuttosto spinosa. E per varie ragioni. A differenza di quanto previsto per la difesa dello straniero espulso (che è ammesso per legge al gratuito patrocinio, sia per l’impugnazione del decreto di espulsione, sia per le udienze di convalida del trattenimento e dell’esecuzione dell’espulsione), il richiedente asilo può avvalersi del patrocinio a spese dello Stato solo laddove presenti apposita domanda e risulti in possesso dei requisiti di reddito richiesti dalla legge. Dal punto di vista pratico, il problema principale riguarda la difficoltà di reperire i documenti di identità, dal momento che la maggior parte dei richiedenti asilo ne è privo e nella fase di domanda di asilo il contatto con le autorità diplomatiche del paese di origine è sconsigliato. Ci si trova così di fronte a persone la cui identità non è certa, le quali autocertificano di non possedere alcun reddito nel paese di origine. Per l’autorità italiana è dunque molto difficile accertare l’effettiva sussistenza delle condizioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Di solito, il Consiglio dell’Ordine ammette i richiedenti asilo al gratuito

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

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