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Archivio Tag: Mediterraneo

Naufragio di Cutro, notifica di fine indagini a sei indagati. “Ma ci sono anche le responsabilità della politica”

Dopo i sei avvisi di chiusura delle indagini preliminari per il naufragio di Cutro del febbraio 2023 trasmessi dalla Procura di Crotone, ci si interroga sulle più ampie responsabilità all’origine del disastro. Mentre la Fondazione Migrantes ricorda ancora una volta: «Oggi più che mai occorre un’operazione Mare Nostrum a livello europeo».

Naufragio mar Ionio, Migrantes: “Il diritto d’asilo continua a navigare insicuro sulle barche dei trafficanti”

«Mentre il G7 in Puglia si chiudeva senza una parola sul dramma dei 3.000 migranti morti nel Mediterraneo nel 2023, migranti in fuga soprattutto dall’Afghanistan e provenienti dalla Turchia vedevano la loro barca affondare nel mar Ionio». Da mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, un nuovo appello per un’operazione europea di soccorso in mare. Sulla rotta del Mediterraneo centrale il rischio di perdere la vita o di rimanere dispersi è più che raddoppiato rispetto all’anno scorso. Domani veglia ecumenica di preghiera in S. Maria di Trastevere, a Roma.

Aerei ONG: “Senza le nostre ricognizioni 480 migranti sarebbero stati riportati nell’inferno di Libia”

Chiunque si trovi in mare, anche solo in barca a vela, e sia testimone di una situazione di pericolo «ha il diritto, anzi soprattutto il dovere, di segnalarlo alle autorità. Questo è ciò che facciamo, del tutto in linea con il diritto internazionale, e continueremo a farlo, facendo fronte alle conseguenze delle nostre azioni». Sea Watch sulle ordinanze ENAC di “interdizione” agli aerei di ricognizione delle ONG nella Sicilia occidentale. ***Aggiornamento 21 maggio: l’aereo Seabird di Sea Watch multato per 2.064 euro***   Secondo l’ONG Sea Watch, senza l’intervento degli aerei da ricognizione delle ONG da gennaio di quest’anno oltre 480 migranti sarebbero stati riportati nellì’inferno di Libia e «la complicità dell’Europa nei respingimenti illegali sarebbe rimasta segreta». Sono stati giorni di polemiche (e di incredulità) sulle cinque ordinanze dell’ENAC (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) emesse nel giro tre giorni, fra il 3 e il 6 maggio, con un unico oggetto: “Interdizione all’operatività dei velivoli e delle imbarcazioni delle ONG sullo scenario del Mare Mediterraneo centrale”, e un unico “ordine”: «Chiunque effettua attività in ambito search and rescue al di fuori delle previsioni del quadro normativo vigente è punito con le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonché con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dell’aeromobile».  Se i salvataggi diventano “prelievi” Ha denunciato Sea Watch: le ordinanze «hanno il chiaro scopo di fermare i nostri aerei da ricognizione, gli unici occhi della società civile nel Mediterraneo».  Poi, la portavoce della ONG Giorgia Linardi ha commentato: «Utilizzano fra

Sbarchi e vittime, sempre più letale la rotta del Canale di Sicilia

Segnano un più 50% rispetto al 2022 gli sbarchi di rifugiati e migranti in Italia. Ma nel Mediterraneo centrale le vittime durante le traversate sono cresciute del 66%: il rischio di perdere la vita o rimanere dispersi su questa “rotta” (vittime in rapporto alle persone che ce l’hanno fratta a sbarcare nel nostro Paese o a Malta) è tornato a crescere dopo tre anni di diminuzione.

Migrantes: nuove morti nel Mediterraneo, urgente operazione europea “Mare nostrum”

Dopo l’ennesimo disastro sulle coste calabresi la Fondazione Migrantes, ricordando come «queste morti non possono che generare vergogna», torna a chiedere «un impegno europeo per un’operazione  di ricerca e soccorso che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei e le ONG».

Sbarchi, arrivi in Europa, morti e dispersi: quell’accesso disuguale alla mobilità sicura

Secondo i primi dati europei per gennaio e febbraio 2021, senza contare il flusso di profughi ucraini innescato dall’invasione russa del 24 febbraio sono circa 27 mila i migranti e i rifugiati che hanno attraversato in maniera “irregolare” le frontiere esterne dell’UE (+ 61% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso). Mentre sono già 340 i morti e dispersi nel solo Mediterraneo. Per l’OIM «questi tragici incidenti sono spesso il risultato di un accesso ineguale alla mobilità legale e sicura».  

Ricerca e soccorso in mare: 59 i procedimenti giudiziari contro le ONG dal 2016

Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, su una ventina di mezzi oggi presenti nel Mediterraneo solo otto sono effettivamente in grado di portare a termine operazioni di “search and rescue”. Cinque le navi bloccate in porto per procedimenti legali. Nel 2021 sono state 28 le operazioni di ONG che hanno dovuto aspettare più di un giorno prima dell’assegnazione di un “porto sicuro” sulle coste italiane (contro le 22 del 2020): in nove casi l’attesa è durata una settimana o più. *** Aggiornamento 23 dicembre 2021:  Carola Rackete, cade anche l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ***

Frontiera orientale: 3.200 passaggi a luglio, solo 600 a ottobre, mentre esplodeva il disastro

Pubblicati oggi da Frontex i numeri provvisori degli “attraversamenti illegali” alle frontiere esterne dell’UE nel periodo gennaio-ottobre. I dati sono quasi ovunque in aumento. Ma intanto anche i rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo hanno già superato quelli di tutto il 2020: 1.577 contro 1.448 secondo le stime minime dell’OIM. Fra le 1.577 vittime, quattro su cinque hanno perso la vita nel solo Mediterraneo centrale. 

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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