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Archivio Tag: Ong

Nuovo decreto flussi: “Più insicurezza per i migranti, ma anche per tutti noi”

È il gudizio di mons. Perego, presidente della CEMI e della Fondazione Migrantes. Il provvedimento appena approvato dal governo apre le porte a «numeri di lavoratori insufficienti a fronte delle richieste dei diversi mondi produttivi ». Forse l’unico aspetto positivo è che i lavoratori irregolari sfruttati potranno (teoricamente) avere una permesso di soggiorno per motivi speciali se denunceranno caporali e sfruttatori.  

Aerei ONG: “Senza le nostre ricognizioni 480 migranti sarebbero stati riportati nell’inferno di Libia”

Chiunque si trovi in mare, anche solo in barca a vela, e sia testimone di una situazione di pericolo «ha il diritto, anzi soprattutto il dovere, di segnalarlo alle autorità. Questo è ciò che facciamo, del tutto in linea con il diritto internazionale, e continueremo a farlo, facendo fronte alle conseguenze delle nostre azioni». Sea Watch sulle ordinanze ENAC di “interdizione” agli aerei di ricognizione delle ONG nella Sicilia occidentale. ***Aggiornamento 21 maggio: l’aereo Seabird di Sea Watch multato per 2.064 euro***   Secondo l’ONG Sea Watch, senza l’intervento degli aerei da ricognizione delle ONG da gennaio di quest’anno oltre 480 migranti sarebbero stati riportati nellì’inferno di Libia e «la complicità dell’Europa nei respingimenti illegali sarebbe rimasta segreta». Sono stati giorni di polemiche (e di incredulità) sulle cinque ordinanze dell’ENAC (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) emesse nel giro tre giorni, fra il 3 e il 6 maggio, con un unico oggetto: “Interdizione all’operatività dei velivoli e delle imbarcazioni delle ONG sullo scenario del Mare Mediterraneo centrale”, e un unico “ordine”: «Chiunque effettua attività in ambito search and rescue al di fuori delle previsioni del quadro normativo vigente è punito con le sanzioni di cui al Codice della navigazione, nonché con l’adozione di ulteriori misure sanzionatorie quali il fermo amministrativo dell’aeromobile».  Se i salvataggi diventano “prelievi” Ha denunciato Sea Watch: le ordinanze «hanno il chiaro scopo di fermare i nostri aerei da ricognizione, gli unici occhi della società civile nel Mediterraneo».  Poi, la portavoce della ONG Giorgia Linardi ha commentato: «Utilizzano fra

Decreto ONG, l’approvazione definitiva. Perego (Migrantes): “Le ‘disposizioni urgenti’ sarebbero altre”

Approvato definitivamente dal Senato il decreto ONG. Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, aveva rilasciato un duro e amaro commento sul testo in un’intervista ancora nei giorni scorsi, nella quale il presule si augurava il ritiro del provvedimento. Per il presidente della Migrantes il decreto contiene elementi che giustificheranno una disobbedienza civile.

Tavolo asilo e immigrazione: “Il decreto legge 1/2023 non va convertito”

Mentre il Parlamento si appresta a votare il DDL di conversione del decreto ONG, le associazioni e gli organismi del Tavolo asilo e immigrazione (TAI), fra cui la Fondazione Migrantes, chiedono ai parlamentari di opporsi affinché questo testo non venga approvato. Per domani alle 14.00 il TAI ha organizzato una conferenza stampa a Roma. Pubblichiamo qui il comunicato dell’iniziativa.

Decreto 1/2023: nel mirino le ONG, facendo finta di non vedere tutto il resto

Il decreto ONG del 2 gennaio ha messo ancora una volta nel mirino le attività di salvataggio delle ONG, che nel 2022 hanno soccorso una percentuale minima di tutti i rifugiati e migranti sbarcati in Italia. Per l’ASGI il decreto è «insostenibilmente fragile» perché, fra l’altro, contiene norme inapplicabili, in contrasto con il diritto internazionale ed europeo.

Tavolo asilo e immigrazione, le associazioni ribattono ai ministri di Italia, Grecia, Cipro e Malta

«Negli ultimi sei anni la magistratura, pur impegnata in diversi contenziosi a carico di ONG che effettuano soccorsi in mare, non ha mai trovato alcun riscontro di quanto affermato dai ministri del nostro Paese circa le tesi infamanti e calunniose di accordi con i trafficanti libici al fine di trasferire in Europa i migranti». È quanto ricordano, tra l’altro, le associazioni e le organizzazioni del Tavolo asilo e immigrazione (TAI), fra cui la Fondazione Migrantes, in un comunicato nel quale commentano quanto contenuto nella recente dichiarazione congiunta dei ministri dell’Interno di Italia, Malta e Cipro e del ministro greco per la Migrazione e dell’asilo e largamente ripreso dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi durante la sua informativa alle Camere di ieri. Riportiamo qui il comunicato del TAI.

… E restarono le parole

Sbarcati tutti i rifugiati e migranti della nave Geo Barents e, alla fine, anche quelli della Humanity One, mentre è in navigazione verso la Francia la Ocean Viking. Si è “conclusa” così nella serata di ieri l’assurda (e incredibile) vicenda in cui negli ultimi giorni sono incappate le tre navi gestite da altrettante ONG…  Rimane tutta l’inquietudine, date queste “premesse”, per ciò che avverrà d’ora in poi nelle acque e nei porti del Mediterraneo centrale. Però rimarranno anche agli atti le espressioni che a tutti, in questi giorni, è toccato di ascoltare da alti esponenti di governo e del mondo politico: persone soccorse in mare bollate come «carico residuale» da respingere di nuovo al largo. La pretesa grottesca di stabilire sul ponte di una nave chi ha diritto all’asilo e chi no. L’accoglienza che spetterebbe solo a malati, fragili e vulnerabili (ma si ricordano, ma sanno che la Convenzione di Ginevra e la normativa internazionale collegata impongono prima di tutto di esaminare se una persona che ne faccia domanda sia stata o meno perseguitata, sia fuggita o meno da guerre e violenze indipendentemente dalla sua cartella clinica?). Senza contare il refrain sempreverde dell’Italia che non può fare tutto da sola. Certo come ricorda, con equilibrio, il Tavolo nazionale asilo, «tutti gli Stati costieri», l’Italia come gli altri Paesi membri dell’UE, devono «rispettare gli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali, collaborando per la buona riuscita delle operazioni di soccorso». Certo occorre stabilire «un meccanismo prevedibile che garantisca tempestività e sbarco in un

Cronache di ordinario Mediterraneo: un porto per MSF, morire di stenti fra Malta e Creta

Si risolverà probabilmente solo domani, dopo 17 richieste di “porto sicuro” senza risposta, l’ultima crisi di stallo in mare all’italiana, quella della nave Geo Barents di MSF. Mentre fra Creta e Malta una barca con 60 migranti è stata abbandonata a se stessa per giorni, nonostante le segnalazioni alle autorità greche e maltesi: alla fine è stata soccorsa da un mercantile, ma una bambina di quattro anni è morta di stenti. *** Aggiornamento 8 settembre: la Geo Barents è giunta nel porto di Taranto a lei assegnato. Otto i giorni di stallo in mare di quest’ultima missione. ***

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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