In Italia sono solo 130 i minori inseriti in programmi di protezione contro la tratta e lo sfruttamento fra il 2013 e questo 2015: per Save the Children è la punta d’iceberg di un fenomeno che rimane in gran parte sommerso, e che nel nostro Paese vede soprattutto a rischio ragazze nigeriane e ragazzi egiziani. Mentre continua a mancare all’appello il varo del Piano nazionale contro la tratta e il grave sfruttamento.
In Italia le vittime di tratta inserite in programmi di protezione dal 2012 a oggi sono 1.679. Tra il 2013 e il giugno 2015 i minori sono 130 (66 nell’ambito di progetti “ex art. 18” del Dlgs 286/98 e 44 in quelli “ex art. 13” della legge 228/2003). I principali Paesi di provenienza di questi under 18 sono la Nigeria, seguita da Romania, Marocco, Ghana, Senegal e Albania. A livello dell’Unione Europea, nel 2013 Eurostat ha calcolato a 9.500 le vittime di tratta accertate o presunte nel 2010, fra cui un 15% di under 18; il fenomeno risultava in crescita rispetto agli anni precedenti.
Tratta e sfruttamento di minori: fa il punto della situazione il nuovo dossier di Save the Children Piccoli schiavi invisibili.
«È bene ricordare – aggiunge però il dossier – che questi dati non tengono conto della gran parte di minori che rimangono invisibili e che non vengono identificati come vittime di tratta e sfruttamento, sia perché il fenomeno è di per sé sommerso, come nel caso dello sfruttamento sessuale in appartamenti e luoghi chiusi, o quando i minori vengono spostati frequentemente o rimangono nascosti sia per controlli e pressioni ricevute, ma anche nel caso dei minori migranti che sono solo in transito in Italia, perché la meta finale del loro progetto migratorio è costituita da altri Paesi europei».
Solo quest’anno, dal 1° gennaio allo scorso 18 agosto, sono arrivati sulle nostre coste 7.357 minori non accompagnati, «che rappresentano, immediatamente dopo il loro arrivo sul suolo del continente, un potenziale bacino per chi è pronto a sfruttarli speculando in vari modi sulla loro vulnerabilità».
In nome della legge: le (non) novità
Intanto, continua a mancare all’appello il Piano nazionale contro la tratta e il grave sfruttamento per il triennio 2015-2017.
La bozza è stata elaborata dal dipartimento Pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio come previsto dal Dlgs n.24 del 4 marzo 2014 in attuazione della direttiva europea per la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani (la 2011/36).
Ma il termine previsto dalla legge è ormai scaduto all’inizio di questa estate, il 30 giugno, «con il conseguente mancato rispetto anche degli altri termini stabiliti dal Dlgs 24/2014 per l’approvazione di provvedimenti che dovrebbero consentire lo sviluppo dei progetti di tutela delle vittime».
Il dossier 2015 Piccoli schiavi invisibili. Le giovani vittime di tratta e sfruttamento passa in rassegna, presentando anche alcune storie personali, i gruppi di minori più a rischio, approfondendo in particolare il fenomeno della tratta delle ragazze nigeriane e dello sfruttamento dei ragazzi egiziani: per Save the Children sono questi i due gruppi «più vulnerabili ed esposti».
Allegati
Piccoli schiavi invisibili 2015 (file .pdf)
Approfondimento: sfruttamento e tratta, l’art 18 e l’art. 13 (file .pdf)
Collegamento
“L’Italia ostile a una vera lotta contro la tratta” (fonte Redattore sociale, 24 agosto 2015)
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