Nuovo picco di richiedenti asilo nel territorio dell’“Ue +”: 72.300 nel solo mese di ottobre, più 44% rispetto all’ottobre 2013. In forte aumento le domande di protezione presentate da cittadini dei Balcani occidentali e dell’Ucraina.
L’Easo (European Asylum Support Office) ha certificato in questi giorni un nuovo picco di richiedenti d’asilo nei 30 Paesi dell’“Ue +” (Unione Europea con Svizzera e Norvegia): nel solo mese di ottobre ne sono stati registrati 72.300, il 2% in più rispetto a settembre, ma il 44% in più rispetto a ottobre 2013.
Il totale di richiedenti registrato fra gennaio e ottobre di quest’anno supera già quello registrato in tutto il 2013.
Le provenienze
I richiedenti asilo siriani, anche se in diminuzione del 10% rispetto a settembre, continuano a costituire la nazionalità principale di uomini, donne e minori che chiedono protezione.
Fra settembre e ottobre è aumentato del 20% circa il secondo gruppo di provenienza, quello dei sei Paesi dei Balcani occidentali (Serbia, Kossovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Albania e Montenegro: nell’ultimo mese i richiedenti di quest’area sono stati 11.300, la cifra più alta mai registrata dal 2008, anno dell’elaborazione dei primi dati Eurostat. «L’aumento è dovuto in gran parte al numero elevato di richiedenti dal Kossovo e dalla Serbia».
In forte aumento anche i richiedenti fuggiti dall’Ucraina: più 16% rispetto a settembre. In diminuzione invece i richiedenti eritrei, scesi dagli 8.000 registrati a luglio ai 4.200 di ottobre.
I minori non accompagnati
Negli ultimi mesi è rimasta stabile, invece, la percentuale di minori non accompagnati rispetto a tutti i richiedenti asilo (4%; l’Easo specifica che il dato riguarda i ragazzi che al loro arrivo dichiarano di essere sotto i 18 anni). Si tratta soprattutto di afgani, siriani ed eritrei e chiedono asilo soprattutto in Svezia e in Germania.
Allegato
La serie di dati Easo per ottobre 2014 (dicembre 2014, in inglese, file .pdf)
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